20 Aprile 2023
Il Ministero della Salute avrebbe confermato che a partire dal primo maggio sarà mantenuto l'obbligo di mascherina nei centri sanitari solo per quei reparti in cui si trovano pazienti particolarmente fragili. Ieri l'anticipazione del Ministro Schillaci, che aveva parlato di un'allentamento delle misure preventive, anticipazione che è stata confermata dopo la riunione di oggi con gli esperti del Ministero.
Il Ministero della Salute ha dichiarato conclusa la riunione riguardante l’obbligatorietà delle mascherine nei reparti ospedalieri a partire dal primo maggio. La scadenza delle attuali misure, prevista per il 30 aprile, vedrà il mantenimento dell’obbligo ad utilizzare le mascherine solo nei reparti con pazienti fragili e ad alta intensità di cure. Sul fronte tamponi, invece, saranno obbligatori all’entrata degli istituti di cura solo per quei pazienti che presentano chiari sintomi riconducibili al covid 19.
Era stato ieri lo stesso Ministro della Salute Orazio Schillaci ad anticipare i temi della riunione di oggi, parlando di un probabile alleggerimento delle misure preventive attualmente in atto. La tavola rotonda con gli esperti del Ministero ha confermato oggi la linea del Ministro. Tra le varie opzioni discusse, fanno sapere fonti delle istituzioni, c’era anche quella di lasciare la scelta ai direttori di strutture sanitarie, ospedali, ambulatori e studi medici.
Sono al momento discordanti le opinioni degli esperti. Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, ad esempio, si dichiara positivo alla fine dell'obbligo, sottolineando come sia necessario trattare il Sars-Cov-2 come altri virus simili: “Mi auguro non si prolunghi l'obbligo di mascherina nelle strutture sanitarie, anche se, in situazioni dove è consigliata e opportuna, continuerò a utilizzarla e chiedere agli altri di farlo. Dobbiamo però uscire dalla dimensione dell'obbligo, è il momento di trattare il Sars-Cov-2 come altri virus simili. Farlo avrebbe ricadute positive su molti aspetti che appesantiscono l'organizzazione ospedaliera, legati ad esempio ai tamponi”.
Di parere opposto il Presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che ammette tuttavia l’obbligo solo in determinati contesti sanitari: “Personalmente ritengo che l'obbligo di mascherina in ospedale e negli ambienti sanitari vada mantenuto ovunque. In subordine, in ambito ospedaliero l'obbligo potrebbe essere circoscritto solo a reparti dove sono ricoverati pazienti fragili, immunodepressi e a rischio di infezioni. E in altri contesti, ad esempio ambulatori affollati con lunghe attese, per contenere la circolazione di patogeni, in particolare durante la stagione influenzale”.
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