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Reazioni avverse da vaccino Covid, Alberto Donzelli (medico): "AIFA sottostima di 1000 volte perché usa farmacovigilanza passiva" - ESCLUSIVA

Intervista esclusiva a Il Giornale d'Italia del dott. Alberto Donzelli, specializzato in Igiene e Medicina preventiva, ora in pensione: "Mi batto per la scienza, libera da interessi e pressioni. Mettere in dubbio, con l’onere della prova, verità date per scontate non è un atteggiamento antiscientifico"

06 Aprile 2023

Reazioni avverse da vaccino Covid,  Alberto Donzelli (medico): "AIFA sottostima di 1000 volte perché usa farmacovigilanza passiva" - ESCLUSIVA

Fonte:

Intervista esclusiva a Il Giornale d'Italia del dott. Alberto Donzelli, specializzato in Igiene e Medicina preventiva, dal 1976 impegnato a tempo pieno nella Sanità pubblica e ora in pensione. 

Lei fa parte della Commissione Medico Scientifico Indipendente (CMSi). Che cos’è, da chi è composta e di cosa si occupa?

La CMSi è nata dopo 20 mesi dall’inizio della pandemia da COVID-19 e dopo che, in questo periodo, sono state prese decisioni ad altissimo impatto sanitario e sociale, in sostanziale assenza di un reale e aperto dibattito sui loro fondamenti scientifici.

Oggi la CMSi è composta da: dott. Alberto Donzelli, professori Marco Cosentino, Giovanni Frajese, Eduardo Missoni, dott.ssa Patrizia Gentilini, dottori Eugenio Serravalle, Sandro Sanvenero e Panagis Polykretis, oltre che da una rete di collaboratori di diverse discipline scientifiche e tecniche.

Abbiamo fiducia nel fatto che la scienza, libera da interessi e pressioni, sappia risolvere i problemi, non con pregiudizi o esclusioni a priori da parte degli scienziati numericamente prevalenti in un certo periodo, ma basandosi sulla ricerca osservazionale e sperimentale e ricorrendo a validi metodi di indagine, raccolta e analisi dei risultati, verifica periodica degli effetti delle decisioni sanitarie assunte e comunicazione libera e trasparente delle conclusioni. Restando sempre aperti a rivedere le convinzioni e anche i paradigmi, se nuove osservazioni li mettono in discussione o ampliano le conoscenze.

Ciò trova anche riscontro nell’art. 33 della Costituzione: "L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento", e implica che, in base al nostro ordinamento, un dibattito fondato sull’accettazione del metodo scientifico non potrebbe essere soppresso, neppure dalle Istituzioni.

Mettere in dubbio, con l’onere della prova, verità date per scontate non è un atteggiamento antiscientifico. Al contrario, qualsiasi censura del dibattito scientifico è incompatibile con la Scienza e impoverisce il pensiero scientifico stesso.

La CMSi ritiene urgente, sulla base delle competenze dei propri membri e dell’attenta valutazione delle conoscenze e delle prove che si vanno acquisendo, un tavolo di confronto scientifico, pubblico e istituzionale con il Ministero della Salute, per trovare soluzioni di efficacia ottimale per uscire dalla pandemia in modo definitivo e salvaguardare la salute degli individui e della comunità.

Riteniamo che le strategie di lotta alla COVID-19 dovrebbero fondarsi su cinque pilastri:

1) Prevenzione primaria ambientale, integrata, non solo sostituita, da misure non farmacologiche di Sanità Pubblica (igiene delle dita delle mani; mascherine in ambienti/contatti a rischio di trasmissione di alte cariche virali, e solo per tempi limitati…)

2) Prevenzione primaria comportamentale evidence-based basata su sani stili di vita (attività fisica, no al fumo, alimentazione salutare, buone relazioni umane…) in grado di ridurre i rischi di COVID e le patologie croniche che ne aumentano la gravità

3) Profilassi vaccinale mirata e basata sulle migliori prove disponibili, da aggiornare continuamente

4) Contrastare cure sbagliate e iatrogene

5) Promuovere terapie, anche precoci, che si mostrano evidence-based, sicure, sostenibili.

Le strategie del Governo oggi sono focalizzate sul punto 3), in modo che chiediamo di ridiscutere a fondo sulla base delle attuali prove. Si dovrebbero comunque aggiungere con forza anche altri approcci, per avere maggiori garanzie complessive di successo, anche nel futuro.

Quali sono i risultati più rilevanti da voi ottenuti?

La CMSi ha:

·           elaborato e sviluppato importanti conoscenze sui cinque Pilastri sopra indicati, raccogliendole nelle presentazioni (slide) e videoregistrazioni dei 41 incontri finora avvenuti del Gruppo di studi “InfoVax evidence based e strategie antiCOVID-19” (con oltre 1000 medici iscritti, oltre ad avvocati e qualche politico), consultabili per relatore nell’apposita sezione del sito della CMSi.

·           realizzato seminari su ciascuno dei Pilastri 4), 5) e soprattutto 3), e si accinge a realizzarne anche sul Pilastro 2); oltre ad alcune Conferenze stampa abbinate a seminari scientifici su temi rilevanti nella gestione della pandemia

·           pubblicato articoli scientifici su riviste mediche indicizzate a cura di membri della CMSi, e varie pubblicazioni di contributi consultabili sul sito

·           oltre ad audizioni nelle Commissioni Sanità e Affari Costituzionali del Senato

·           e una serie (finora sei) di Comunicati stampa strutturati, gli ultimi inviati anche a tutti i 600 Parlamentari (oltre che ai media, finora con poco successo…), nonché a Ministri e Sottosegretari del Governo. Siamo in procinto di inviarne altri, sul Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (di cui consideriamo una grave forzatura la fretta di approvarlo senza un ampio dibattito pubblico), nonché sui Regolamenti Internazionali sui rapporti con l’OMS degli Stati Membri (con emendamenti che introdurrebbero cessioni di sovranità oltremodo allarmanti a un’OMS sempre più condizionata da poteri opachi sovranazionali e di pochi Stati che più la finanziano)

·           partecipazione alla “5 giorni” del Congresso POLI-COVID-22 in Torino, che avrebbe dovuto vedere per la prima volta un confronto istituzionale tra CMSi e altri interlocutori scientifici critici e l’Istituto Superiore di Sanità/ISS, invitato dall’Ateneo di Torino. L’ISS aveva anticipato la partecipazione di 19 relatori, che si sono però ritirati senza chiari motivi nelle settimane subito precedenti l’evento (che si è svolto con successo, ma senza l’auspicato confronto)  

·           partecipazione a dibattiti pubblici, alcuni, lungamente richiesti, anche a livelli istituzionali periferici; nonché in occasione delle numerosissime presentazioni del docufilm “Invisibili” nelle città italiane.

Qual è la sua posizione sulle reazioni avverse da vaccino Covid?

Nell’articolo Il 12° Rapporto AIFA sulla Sorveglianza dei vaccini anti-Covid-19 rileva sospette reazioni avverse molte centinaia di volte inferiori alla sorveglianza attiva CDC e dei trial registrativi. Noi documentiamo in modo difficilmente confutabile che – a confronto con le poche fonti istituzionali di sorveglianza attiva – l’AIFA sottostima di circa mille volte la reale incidenza di reazioni avverse in genere, e sorprendentemente anche di reazioni avverse severe, inabilitanti per alcuni giorni o che richiedono assistenza medica, dalla visita all’accesso in ospedale. L’affermazione può sembrare incredibile, ma verificate per credere!

Per quanto riguarda due specifici effetti avversi, miocarditi e pericarditi, si riportano di seguito tre slide illuminanti, con i riferimenti degli articoli da cui sono tratte.

  

 

Incidence non négligeable des myocardites après 3ème dose de vaccin à ARN messager anti-COVID 19 (cardio-online.fr) (NB: l’articolo sull’Ospedale di Basilea deve ancora essere pubblicato)

Cosa ne pensa degli ultimi elementi emersi sulla gestione Aifa degli eventi avversi? 

Alla luce di quanto espresso al punto precedente, la gestione AIFA, ostinatamente basata dopo oltre due anni di vaccinazioni solo su una sorveglianza passiva, è purtroppo priva di qualunque credibilità. Quanto emerso da articoli di stampa e da qualche trasmissione televisiva, che ha iniziato a sollevare il velo su una gestione opaca e incredibili omissioni, è purtroppo solo la minuscola punta dell’iceberg, che ha invece le dimensioni sopra quantificate in base a dati ufficiali di sorveglianza attiva.

La prossima Commissione di Inchiesta dovrebbe dare spazio anche a voci scientifiche critiche, come quelle della CMSi, e alla documentazione da queste prodotta. E soprattutto riteniamo che dovrebbe guardare avanti, a quanto sta ancora accadendo o rischia di ripresentarsi in modo potenzialmente drammatico, con avvisaglie chiare, invece di pensare solo a discutere di errori commessi nella gestione passata.

Lei è tra i fondatori della Fondazione Allineare Sanità & Salute. Di cosa si interessa e quali scopi ha?

La nostra Mission è di fornire ai Sistemi Sanitari un supporto di ricerca, conoscenze e strategie per superare il paradossale conflitto di interessi tra Sanità e Salute, che coinvolge un numero crescente di attori in Sanità e che ha subito forti accelerazioni nel triennio di pandemia.

La nostra Vision è un Sistema Sanitario universalistico e solidale, nel quale le convenienze dei professionisti e delle aziende sanitarie che vi operano convergano con le esigenze e gli obiettivi di salute della comunità dei cittadini, in un quadro di completa sostenibilità.

La strategia per concretizzare questa Vision è di allineare le convenienze degli attori in Sanità, a partire dai professionisti e dalle loro retribuzioni (e in senso lato del loro "sistema premiante"), alla longevità sana dei loro assistiti e della comunità di riferimento, attuando un "Modello che paga la Salute".

I motivi per andare in questa direzione e i passi per attuarla sono illustrati nel nostro sito: www.fondazioneallinearesanitaesalute.org.

La Fondazione ha anche specifiche linee editoriali, le Pillole (di 3 tipi: per medici, per persone di livello culturale medio-alto e per tutti), schede informative sintetiche e incisive, che rispondono a uno dei nostri scopi principali: disseminare conoscenze basate su prove e valutazioni comparative di efficacia in termini di salute, sicurezza e costo-efficacia di tecnologie sanitarie di largo impiego nelle cure primarie e nella specialistica di primo livello (farmaci, ma anche dispositivi sanitari, strumentazione diagnostica e pacchetti educativi strutturati).

Gli archivi ne contengono centinaia, spesso ancora di buona validità; la loro produzione è molto rallentata per la priorità di concentrarsi sull’emergenza pandemica, ma sta ripartendo in questi mesi.  

Chi è il dott. Alberto Donzelli

Specialista in Igiene e Medicina preventiva e in Scienza dell’Alimentazione, dal 1976 impegnato a tempo pieno nella Sanità pubblica, anche come Direttore Sanitario, Direttore Generale, Direttore Dipartimento Cure Primarie. Già membro del Consiglio Superiore di Sanità. Oggi in pensione, Presidente della Fondazione Allineare Sanità e Salute e Coordinatore della Commissione Medico-Scientifica indipendente.

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