16 Febbraio 2023
Fonte: imago
Muove oggi i primi passi la Commissione d'inchiesta sul Covid. Voluta (ma non da tutti) per gettare luce sulle dinamiche di gestione della pandemia, può essere operativa già prima della primavera.
Il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, primo firmatario dell'istituzione dell'organo parlamentare, non nasconde però la propria sorpresa di fronte alla schiera di nasi storti tra l'opposizione. "La cosa sorprendente non è l'istituzione della commissione, ma che non sia stata fatta fino ad ora" commenta, ricordando però che la politica non deve inficiare il funzionamento del collettivo: "Sarebbe un peccato, perché la commissione d'inchiesta non può essere funzionale a giochi tra partiti, ma soltanto a un'esigenza di chiarezza".
L'allusione è alle divergenze interne della sinistra italiana in materia di gestione della pandemia. Uno dei papabili direttori d'orchestra dell'organo potrebbe infatti essere Davide Faraone, renziano sacerdote del certificato verde e dell'iter vaccinale. Su twitter, a luglio 2021, scriveva che "il green pass è un vero strumento di libertà", quando invece proprio il suo segretario Matteo Renzi ha trascorso gli ultimi mesi a predicare la necessità di far chiarezza sui retroscena della gestione pandemica, "perché sul Covid sono girati tanti soldi pubblici".
Bignami, tuttavia, non asseconda le maldicenze e stronca ogni polemica con un "mi interessa che sia condotta un'indagine completa e seria. Chiunque garantisca questo tipo di approccio può andar bene". Dopotutto, "noi dobbiamo analizzare ciò che è accaduto, non commentare l'opinione di un autorevole esponente delle opposizioni" chiosa il viceministro. L'orientamento delle indagini, secondo Bignami, dovrebbe soddisfare la sete di risposte della popolazione, convergendo quindi maggiormente "sulla gestione della seconda fase pandemica, quella avvenuta quando al governo c'era Mario Draghi".
La domanda che titilla la punta della lingua di tanti è però, in fondo, un'altra: saranno svelati tutti i retroscena legati ai vaccini? E gli effetti avversi? I diritti negati a migliaia di persone?
Ancora una volta, il viceministro non si sbilancia, ma lascia aperto uno spiraglio per i più speranzosi: "Non escludiamo di analizzare tutto ciò che è funzionale all'accertamento della verità: dai contratti sui vaccini, che non abbiamo ancora visto, a quelli con le società di consulenza, agli eventi avversi".
Quanto a Roberto Speranza, e alle sue responsabilità in merito alla gestione della pandemia, Bignami allarga il giro di nomi su cui sarebbe dovuto ricadere "l'onere di aggiornare il piano pandemico": "sarebbe intellettualmente disonesto" incolpare di tutto un ministro "entrato in carica a settembre 2019" - ammette il viceministro - "Prima di lui ci sono stati altri ministri che non lo hanno fatto, Grillo e soprattutto Lorenzin".
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