23 Novembre 2022
Sam Bankman-Fried, il patron del colosso delle criptovalute FTX, scappato a gambe levate con un jet privato verso un paese del Sud America, Argentina o Brasile, pare che abbia anche finanziato una ricerca scientifica che avrebbe affermato che l'ivermectina e l'idrossiclorochina non funzionavano contro il Covid.
La notizia si apprende facendo un fact-checking sulle pregresse dichiarazioni del CEO FTX. Il giovane a capo dell'azienda di criptovalute si vantò in una intervista televisiva della scelta di sostenere la ricerca scientifica contro il covid 19. L'intervista fu rilasciata il 16 maggio 2022, di aver finanziato mediante la sua azienda con oltre 18 milioni di dollari questa ricerca scientifica contro l'ivermectina e l'idrossiclorochina e la loro potenzialità terapeutica contro le prime fasi della malattia da covid-19.
I risultati di questi studi hanno poi ostacolato l'uso di queste sostanze per le terapie domiciliari, oltre ad inquinare anche la ricerca scientifica internazionale. Come in molti hanno avuto modo di dichiarare e testare sulla loro pelle, si tratta di prodotti economici e che funzionano. Lo stesso Donald Trump, presidente degli Stati Uniti all'epoca delle prime fasi della pandemia, dichiarò che l'idrossiclorochina funzionava contro il covid e promosse personalmente una sorta di vademecum per le cure domiciliari.
Si sa che “Il Bernie Madoff delle Crypto”, Sam Bankman-Fried è legato al mondo politico democratico statunitense e questa tipologia di terapie domiciliari a basso costo sono state sostenute da esponenti del partito repubblicano a cominciare da Donald Trump, all'epoca Presidente degli Stati Uniti d'America.
Sam Bankman-Fried aveva ottimi rapporti soprattutto con il partito democratico, tanto da aver finanziato con diverse decine di milioni di dollari la campagna di elezione di Joe Biden nel 2020.
Ha anche finanziato alcuni candidati democratici alle recenti elezioni di mid term, ed ha assunto diversi ex regolatori statunitensi per ricoprire posizioni senior presso FTX.
Secondo alcuni, FTX aveva una vera e propria strategia basata su assunzioni di persone provenienti dalla CFTC e da altri regolatori, così da poter sfruttare le loro conoscenze per favorire FTX.
Inoltre, la società era riuscita ad ottenere una valutazione di 32 miliardi di dollari grazie ad alcuni importantissimi investitori tra cui BlackRock, SoftBank e Sequoia.
Secondo Sheila Blair questa sarebbe una strategia auto-alimentante, grazie alla quale se tutti i maggiori nomi della finanza investono allora devono farlo anche gli altri, aumentando in questo modo anche la credibilità con i politici di Washington.
Se a ciò aggiungiamo il fatto che FTX non aveva in cassa sufficienti riserve per coprire tutti i depositi dei propri clienti, il castello di carte che è crollato qualche giorno fa potrebbe vagamente assomigliare ad uno schema piramidale, pur probabilmente non essendolo in senso stretto.
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