31 Ottobre 2022
fonte: Twitter @gadlernertweet
Nuove proposte di misure sulla gestione della pandemia da Covid-19. La fondazione GIMBE (associazione Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze) commenta a favore del mantenimento delle mascherine in ospedali e strutture RSA. All’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di oggi, lunedì 31 ottobre 2022, la discussione di alcune misure sulla gestione della pandemia.
Nino Cartabellotta, presidente dell’associazione GIMBE, dichiara che, con l’evoluzione delle varianti e della protezione conferita dai cicli vaccinali, è chiaro che la malattia covid-19 oggi non è più quella del 2020-2021, ma che non bisogna abbassare la guardia. Per questo motivo, negli ambienti più vulnerabili e ad alto rischio di contagio, è necessario il mantenimento dei dispositivi di protezione individuale.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) invitano pertanto tutti i Paesi ad essere preparati per l’arrivo della nuova variante Cerberus.
“L’utilizzo delle mascherine nelle strutture sanitarie è fondamentale sia per proteggere professionisti e operatori sanitari, evitando di decimare ulteriormente il personale con assenze per malattia, sia soprattutto per tutelare la salute dei pazienti, in particolare quelli anziani e fragili”.
L’idea di abolire l’obbligo nazionale, per poi reintrodurlo a livello regionale o delle singole strutture, potrebbe disorientare i cittadini e creare tensioni con il personale sanitario. “L’obbligo delle mascherine in ospedale e nelle RSA dovrebbe essere reso permanente, indipendentemente dalla pandemia in corso, al fine di proteggere al meglio le persone più vulnerabili da infezioni respiratorie di qualsiasi natura”, sottolinea Cartabellotta.
Dal 1 novembre, lo stop all'obbligo vaccinale per il personale sanitario ed il reintegro de personale sanitari no-vax sono stati sospesi sino a nuove direttive. Il potenziale impatto in termini di sanità pubblica sarebbe modesto.
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