Covid, reintegro sanitari e insegnanti sospesi e bollettino settimanale: la svolta del Ministro della salute Schillaci su gestione pandemia

Il ministro della Salute Schillaci annuncia che lo stato d'emergenza non c'è più e a novembre si tornerà alla normalità, il ministro un anno fa riteneva il green pass necessario

Il covid non c'è più per il ministero della Sanità anzi, per il neo ministro Schillaci, che cambia totalmente registro per adattarsi a questo nuovo governo di impronta liberale: "Non ha senso usare restrizioni e obblighi", disse Giorgia Meloni, ma Schillaci, almeno durante la pandemia aveva invece assunto un'altra posizione: secondo lui il green pass  era un elemento di libertà e le vaccinazioni indispensabili.

Covid, il ministro Schillaci: "Verso il reintegro dei medici sospesi" 

E mentre l'Istituto superiore di Sanità continua a elaborare i bollettini, questi saranno giornalieri solo entro la fine della settimana. Non sussiste più lo stato d'emergenza (almeno per adesso) e quindi il bollettino, reca una nota del ministero: sarà settimanale e non più giornaliera. Inoltre il ministero vorrebbe rimediare ai due anni di restrizioni e, oltre all'idea del governo di cancellare le multe ai no vax, gli over 50 che non si sono vaccinati e sono poi stati raggiunti da multe dell'Agenzia delle entrate, oppure coloro beccati senza green pass durante le restrizioni, così adesso l'idea è quella di reintegrare i medici sospesi.

Il problema però: chi paga il periodo di inoccupazione lavorativa? Ancora nulla per questo elemento, ma se si considerasse una manovra per pagare gli stipendi non ottenuti a tutti coloro che, per non essersi vaccinati, hanno dovuto rinunciare a incassare lo stipendio perché sospesi o, peggio, a non lavorare affatto perché sospesi dall'esercizio della professione, ebbene lo stato dovrebbe operare uno scostamento di bilancio.

Sono migliaia gli operatori sanitari tra medici, infermieri, Veterinari e psicologi, Oss, Osa (questi ultimi non hanno un ordine di riferimento) che tra sospensioni e normative che ne impediscono le assunzioni non hanno potuto lavorare.

A New York un gruppo di avvocati ha impugnato mediante ricorso avverso ad atto amministrativo la sospensione di medici e infermieri chiedendo anche il pagamento dei danni consistente in stipendi non percepiti o periodo di inattività. Ma quella, si sa, è l'America.