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Vaccino Covid, Comitato di giuristi tedesco KRiStA: "Ordinando l'obbligo di vaccinazione, lo Stato uccide intenzionalmente"

La verità è ormai svelata e i responsabili ne pagheranno le conseguenze. “Per dirla in poche parole da un punto di vista legale: ordinando la vaccinazione obbligatoria, lo Stato sta uccidendo intenzionalmente delle persone” (Comitato di giuristi tedesco KRiStA)

14 Ottobre 2022

Vaccino Covid e ciclo mestruale, Ema: "Casi di irregolarità. Valutazione approfondita"

Fonte: lapresse.it

SCRITTI PANDEMCI
La commissione parlamentare COVID-19 sta incontrando i principali funzionari coinvolti nel processo di acquisto dei vaccini.
A una precisa domanda da parte dell’Europarlamentare olandese Robert Roos, Janine Small (rappresentante di Pfizer comparsa in sostituzione del CEO Albert Bourla) ha candidamente ammesso che la casa farmaceutica non ha mai testato se il “vaccino” fosse in grado di arrestare la trasmissione del virus: “Abbiamo fatto tutto a rischio”.

Dunque, per esplicita ammissione di Pfizer, il vaccino non è un vaccino. La definizione di vaccino data dall’Enciclopedia Treccani è questa: “Preparazione rivolta a indurre la produzione di anticorpi protettivi da parte dell’organismo, conferendo una resistenza specifica nei confronti di una determinata malattia infettiva (virale, batterica, protozoaria). In origine, il termine designava il vaiolo dei bovini (o vaiolo vaccino) e il pus ricavato dalle pustole del vaiolo bovino (pus vaccinico), impiegato per praticare l’immunizzazione attiva contro il vaiolo umano”.

Ora, nonostante l’evidenza, continuiamo per comodità a usare il termine vaccino.
“Il vaccino protegge i vaccinati e ostacola il contagio. Chi si vaccina rende più sicura la sua comunità. Questo è un fatto. Chi vi dice il contrario o è un somaro o è in malafede o entrambe le cose”.
“Il vaccino non ha più una grande efficacia nel proteggere contro l’infezione”.
“Il vaccino non difende contro l’infezione”.
(Roberto Burioni).
“Farò il richiamo la settimana prossima, insieme al vaccino contro l’influenza. Lo faccio per me stesso, per i pazienti del mio ospedale, ma anche per la mia famiglia. Sappiamo che in queste condizioni raggiungere l’immunità di gregge è tecnicamente impossibile. Ma possiamo puntare a un’immunità di famiglia, soprattutto in vista del Natale. I dati sugli operatori sanitari sono molto chiari: chi è vaccinato non porta il virus a casa. Si contagia meno e contagia meno gli altri”.
(Alberto Mantovani).

Potrei citare, a uno a uno, tutti i virologi che hanno fatto simili dichiarazioni, ma non credo che sia necessario. In Italia, siamo in molti a ricordare un memorabile scambio tra l’endocrinologo Giovanni Frajese e il colonproctologo Pierpaolo Sileri in cui il primo - correttamente – affermava che i vaccini fossero stati autorizzati in via d’urgenza senza il completamento dei trial necessari per l’ottenimento dell’autorizzazione in via definitiva e il secondo ribatteva che erano falsità.
Ora, come già hanno iniziato a fare, i virologi ci diranno che il vaccino protegge dalle forme più gravi della malattia. Non è vero, e tutti gli studi in proposito, TUTTI NESSUNO ESCLUSO, confermano che se vi è un’efficacia relativa la sua durata è al massimo di 20 settimane. Mi limito a riportare il link al report della UK Health Security Agency
https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/1050721/Vaccine-surveillance-report-week-4.pdf

La conclusione è una soltanto: la ratio che è stata addotta per l’introduzione degli obblighi vaccinali era basata su false informazioni. La falsità di tali informazioni era nota, a molti scienziati seri, già alla data di introduzione degli obblighi. Alcuni tra quegli scienziati seri sono stati sospesi dall’esercizio della loro professione (caso eclatante proprio il Professor Giovanni Frajese).

Leggiamo un estratto del Decreto che ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli over 50:
“Considerato l'evolversi della situazione epidemiologica; Considerato che l'attuale contesto di rischio impone la prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario e urgente intraprese al fine di fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività; ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di integrare il quadro delle vigenti misure di contenimento alla diffusione del predetto adottando adeguate e immediate misure di prevenzione e contrasto all'aggravamento dell'emergenza epidemiologica; ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di rafforzare il quadro delle vigenti misure di contenimento della diffusione del virus, estendendo, tra l'altro, l'obbligo vaccinale ai soggetti ultra cinquantenni e a settori particolarmente esposti, quali quello universitario e dell'istruzione superiore.”
Molti di noi sono stati sottoposti all’inoculazione contro la propria volontà. Per colmo di disprezzo per i diritti individuali, l’obbligo è stato accompagnato dall’obbligo di sottoscrivere il consenso informato, che limita l’esercizio dei diritti all’indennizzo da danno da reazione avversa.

Non insulterò Sileri, Burioni e Mantovani: si sono messi in testa da soli orecchie d’asino.
Riunirò il Gruppo 15 febbraio e insieme valuteremo – dopo un attento studio della normativa e delle evidenze fattuali – quale azione legale intraprendere.
Esistono gli asini e talvolta non causano danni. Ma quando li causano, ne devono rispondere. I reati punibili non sono soltanto quelli dolosi, esiste l’omicidio colposo, derivante da negligenza, imprudenza e imperizia. Esiste poi il dolo eventuale. I morti ci sono stati, persone perfettamente sane uccise dai vaccini.
Il comitato di giuristi tedeschi KRiStA ha rilevato in un proprio documento (che ha portato al rigetto dell’obbligo vaccinale per gli over 60 in Germania) una sostanziale incompatibilità tra la legge, i fondamenti vincolanti del diritto internazionale e l’ipotesi di rendere obbligatoria la ‘vaccinazione’ contro il Covid19.

In particolare il documento focalizza fin dal principio un tema che per KRiStA non è stato sufficientemente approfondito ossia “(…)il fatto che lo Stato uccida deliberatamente le persone attraverso la vaccinazione obbligatoria – anche se in numero esiguo rispetto al totale delle persone vaccinate”. Un fatto incompatibile con la dignità umana e la Legge fondamentale.
Si ravvede in particolare la violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e del Patto internazionale sui diritti civili e politici.

I giuristi entrano, quindi, nel merito delle violazioni, esaminano il tema della violazione del diritto alla vita e affermano: “La vaccinazione causa inevitabilmente anche la morte umana come effetto collaterale. I decessi ora sono stati registrati in gran numero. Il numero di ulteriori segnalazioni di sospette ricadute è allarmante. Nel suo rapporto del 27 febbraio 2022 (sicherheitsbericht-27-12-20-bis-31-12-21), dal 27.12.2020 al 31 dicembre 2021, il Paul-Ehrlich-Institut (PEI) ha registrato 2.255 casi sospetti di esito fatale della vaccinazione”.

Dunque, i giuristi non usano mezzi termini e chiariscono: “Per dirla in poche parole da un punto di vista legale: ordinando la vaccinazione obbligatoria, lo Stato sta uccidendo intenzionalmente delle persone”.
Nell’inerzia più totale e scandalosa della magistratura italiana, noi avvocati siamo chiamati ad assolvere un compito di portata storica: fare emergere le responsabilità penali dei singoli individui. Lo scopo non è quello di vedere i responsabili condannati. E’ ben più elevato: fare emergere – nonostante la colossale mistificazione dei media – la Verità.
di Alfredo Tocchi, Il Giornale d’Italia

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