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Covid, Pregliasco: "Studi su antinfiammatori ancora insufficienti, per ottobre aspettiamoci ondate più lievi" - ESCLUSIVA

Il Giornale d'Italia intervista il dottor Pregliasco: "Studi su antinfiammatori ancora insufficienti". Per il covid in autunno e in inverno "aspettiamoci nuove ondate, ma verosimilmente più lievi".

30 Agosto 2022

Covid, Pregliasco: "Studi su antinfiammatori ancora insufficienti. Covid? Aspettiamoci ondate più lievi"

Dottor Pregliasco, c'è stata anche la questione degli antinfiammatori che ha fatto arrabbiare un po' di persone poiché se dissero dapprima che avrebbero incrementato la mortalità mettendo al bando questi farmaci nel protocollo di terapia domiciliare, poi l'Istituto Negri ha pubblicato un nuovo studio con risultati opposti e quindi " i fans ridurrebbero del 90%, l' ospedalizzazione". Lei cosa ne pensa?

In verità si sta cercando di costruire una serie di studi, ma a mio avviso ad oggi non c'è una risposta definitiva rispetto al risultato dell'applicazione degli antinfiammatori che di sicuro possono essere un elemento importante, però risultati solidi di meta-analisi sulla base di un'esperienza consolidata di casistiche, ancora non ce l'abbiamo ... Ed è normale visto che si tratta di un argomento non facile e di una casistica molto difficile da raccogliere.

È recentemente uscito uno studio su 4000 persone che sbugiarda in un qualche modo la teoria secondo cui la colchicina e l'aspirina ridurrebbero il rischio di mortalità.

Purtroppo c'è una quota di medici che non segue le regole della ricerca clinica, le linee guida e fanno considerazioni personali e ciò che dicono è basato su una propria opinione. Però per quanto riguarda l'aspirina bisogna ancora monitorare bene e valutare i risultati alla data di oggi poiché gli studi effettuati non sono ancora basati su una casistica consolidata.

Per quanto riguarda il covid c'è un nuovo studio studi per immuni che non si contagiano pur non avendo il vaccino, si sta facendo largo l'ipotesi dell’interferenza virale. Le cosa ne pensa?


Questa situazione particolare conosciuta anche per altre malattie infettive, stiamo studiando, a prescindere dal covid, persone che hanno avuto per lungo periodo per tenere a sessuali sieropositivi o con hcp e che non si sono contagiati. Queste persone potrebbero avere una risposta immunitaria più dinamica soprattutto per quanto riguarda l'immunità cellulare. Si conosce di più l'immunità relativa agli anticorpi circolanti, ma molto meno l'immunità cellulare.
Si tratta di un campo della scienza poco approfondito. In più ci può essere la condizione particolare di un soggetto che ha un tempo di risposta specifica diverso.

Lei è ottimista sulle ondate del covid, ci può dire cosa pensa per il prossimo futuro?

Ci saranno delle ondate di risalita, questo dobbiamo aspettarcelo. Ma si spera che saranno ridotte di intensità, A meno che non emerga una nuova variante più aggressiva.

Secondo lei i vaccini che arriveranno saranno obsoleti e causeranno la fuoriuscita di questa famosa variante aggressiva?

In realtà noi saremo sempre in ritardo con i vaccini ma non per questo si favorirà necessariamente una variante aggressiva. Sicuramente aggiornando sempre i vaccini questi funzioneranno sempre meglio, ma non possiamo stare esattamente al passo saremo sempre un po' in ritardo. Purtroppo si è raccontato che i vaccini sono più vecchi ma come se fossero da buttare, è una visione distorta della realtà.

Sì però questa teoria è legata al concetto della letteratura scientifica secondo cui "non si vaccina durante una pandemia"?

Purtroppo questa teoria è stata portata avanti anche da nomi di peso, ma io la reputerei una sciocchezza. Di sicuro non potevamo aspettare che il virus facesse altri morti. Di sicuro non possiamo aspettare che tutto passi, in una pandemia un fatto di velocità. Lasciar correre il virus oppure tamponare sapendo che nel tempo lo vinceremo è una scelta da fare, noi abbiamo fatto questo.

Chi si è infettato ora è protetto anche dalle varianti che arriveranno, ma tra sei otto mesi perderanno la capacità produttiva e aumenterà la possibilità del virus di diffondersi ancora meglio. Si selezioneranno varianti che si affermeranno.

Multimedici lamentano che è difficile segnalare effetti avversi e gli stessi report Ema e AIFA, indicano dei numeri differenti. Come mai c'è questo problema?

Anche questo è una sciocchezza, per segnalare gli effetti avversi basta utilizzare una semplice acqua dal proprio smartphone, oppure andare in farmacia. È facilissimo.
Diverso il caso della conta dei morti, perché l'attribuzione della causa di morte dipende essenzialmente dal medico che la certifica.

Bassetti ha detto infatti che i morti sono troppi che deve essere costituita una commissione di inchiesta per stabilire le cause mediche della morte.

Poi purtroppo esistono dei medici no vax che sobillano questi dubbi, ma possono sempre esistere dei margini di incertezza di errore, non è qualcosa di voluto.
Però la segnalazione degli effetti avversi è quella della conta del numero dei morti sono due cose completamente separate. In generale tutti i consumatori che utilizzano un qualsiasi farmaco possono segnalare gli eventi avversi.

E lei cosa pensa del numero dei morti?

Purtroppo esiste questa stupida catalogazione morti per e morti con, esistono persone per cui il covid dà una spinta maggiore e magari hanno altre con cause e altri che invece muoiono solo per quello. Bisognerebbe vedere l'impatto complessivo per vedere l'extra mortalità, vedere le statistiche del passato pre-covid e quelle in cui è subentrata la pandemia. Sicuramente questo è importante perché ogni popolazione ha una democrazia differente e una divisione per fasce d'età differenti: l'Italia ad esempio a una fascia di anziani più elevata rispetto al Sudafrica, dove c'è stata una presenza epidemica importante ma la mortalità in altre ragioni la mortalità è stata inferiore.

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