28 Luglio 2022
Guido Giustetto, membro della Commissione “Salute e ambiente” e del Comitato Centrale della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), ha rivelato nel recente convegno nazionale di Choosing Wisely che la risonanza magnetica dei dati sconvolgenti: ogni risonanza sprigionerebbe la stessa quantità di anidride carbonica di una macchina che percorre 500.000 km. Per fare un paragone, la circonferenza della terra è di "soli" 40.000 km! Il medico mette in guardia dagli esami inutili, che hanno un peso ambientale non indifferente.
Il movimento Slow medicine è un movimento che lotta per una concezione della medicina più "calma", meno basata sulla quantità e la fretta e più sull'attenzione al singolo paziente. Nell'ambito di questo movimento è nata anche l'iniziativa Choosing Wisely, che incoraggia a prendere scelte ponderate sulle terapie e cure da seguire e fa informazione a riguardo. L'ultimo convegno è stato incoraggiato in collaborazione con l'Associazione Medici per l'Ambiente ISDE, e ha avuto come tema, tra gli altri, quello della lotta agli sprechi e agli esami inutili. Giustetto ha infatti incoraggiato i medici e pazienti a tenere sempre conto del peso ambientale dell'attività, mettendo in evidenza come circa il 5% dell'inquinamento globale sia causato dalla sanità.
Qui uno stralcio del discorso:
"Facciamo degli esempi concreti per capire di cosa parliamo. Se noi, per esempio, facciamo un esame del sangue, contribuiamo a produrre della anidride carbonica, della CO2, e quindi ad aumentare il calore. Per dare un'idea, per ogni mille test del sangue noi inquiniamo, attraverso la produzione di CO2, come se percorressimo 700 chilometri in automobile. Ma il dato più sconfortante è quello relativo alle tac, alle risonanze magnetiche. Una macchina per la risonanza magnetica che lavori per un anno mediamente produce una quantità di CO2 corrispondente all'inquinamento prodotto da un'auto che viaggi per 500mila chilometri. Cosa possiamo allora fare come medici? Noi abbiamo due strade: la prima è quella di cercare di rendere consapevoli le persone, e anche i nostri colleghi di questo fenomeno. La seconda è muoverci in concreto: quando decidiamo di prescrivere una risonanza, un esame del sangue, ricordarci che, se non è essenziale, se non è appropriata, se non è importante oltre a fare una cosa inutile, e quindi sprecare delle risorse, facciamo anche un danno perché aumentiamo il problema delle temperature e quindi la crisi climatica che stiamo vivendo"
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