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Vaccino Covid, tra le reazioni avverse scoperte le "malattie autoimmuni". Lo studio

La ricerca della dottoressa Maria Cristina Sacchi: "I vaccini a mRna possano essere in grado di indurre un'alterazione dell'assetto autoimmune"

25 Luglio 2022

Vaccino Covid, tra le reazione avverse scoperte le "malattie autoimmuni". Lo studio

fonte: imagoeconomica.it

Tra le varie (e non poche) reazioni avverse al vaccino Covid scoperte dagli esperti da quasi due anni a questa parte ora ci sono anche le "malattie autoimmuni". Lo studio, condotto e illustrato dalla dottoressa Maria Cristina Sacchi, coordinatrice del centro di autoimmunità presso il laboratorio di Analisi e autoimmunità dell'Azienda ospedaliera di Alessandria, ha fatto notare "l'insorgenza di auto-anticorpi" in seguito al siero usato per combattere il Coronavirus in Italia e non solo.

Vaccino Covid, tra le reazione avverse scoperte le "malattie autoimmuni". Lo studio

In particolare si tratta di - si legge sul giornale- "quegli anticorpi che attaccano erroneamente le nostre cellule, tessuti, od organi, provocando quindi un'infiammazione che", presto o tardi, dopo la somministrazione del vaccino Covid, "potrebbe talvolta portare a sviluppare malattie autoimmuni" nelle persone vaccinate.

La ricerca, testata su 77 operatori sanitari, è stata riportata sul giornale Il Fatto Quotidiano. Tra tutti questi sanitari, nel 28,5% "sono comparsi de novo auto-anticorpi antinucleo (Ana)". Ciò, secondo l'esperta, vorrebbe dire che l'incremento di questi valori "potrebbe essere correlato al numero di esposizioni al vaccino: infatti dopo le prime due dosi il 7,8% dei soggetti" presi in considerazione durante lo studio "aveva avuto insorgenza de novo degli Ana, e il 20,7% dopo 3 dosi".

Tuttavia - si legge ancora nella ricerca della dottoressa di Alessandria - la presenza di questi auto-anticorpi non comporta per forza a sviluppare una malattia autoimmune ni soggetti vaccinati. "I dati ottenuti - precisa Maria Cristina Sacchi nel suo studio pubblicato su Il Fatto Quotidiano - suggeriscono che questi nuovi vaccini a mRna possano essere in grado di indurre un'alterazione dell'assetto autoimmune, ma questi auto-anticorpi potrebbero essere anche solo transitori".

E infine l'esperta, con il suo team, conclude così lo studio: "Infatti, gli stessi possono essere presenti in una parte delle popolazione sana, statisticamente più piccola, negli anziani, e nei parenti di primo grado di pazienti con malattie autoimmuni".

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