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Bollettino Covid 17 marzo, continua a crescere il tasso di positività: 15,08%. Oggi 79.895 contagi e 128 morti

I dati del bollettino Covid Italia di oggi 17 marzo 2022 confermano la crescita della curva pandemica: tasso di positività al 15,08%. Oggi sono 128 i morti e 79.895 i nuovi contagi a fronte di 529.882 tamponi effettuati fra molecolari e antigenici

17 Marzo 2022

Covid, mascherine all'aperto: si punta al 15 luglio

Donne con mascherina sul litorale romano (fonte LaPresse)

Sono 79.895 (in rialzo di 7327 casi rispetto alle 24 ore precedenti) i nuovi contagi da Covid in Italia oggi, giovedì 17 marzo 2022. I morti invece si fermano a 128, 9 in meno rispetto a ieri. Sono questi i dati diffusi nel consueto bollettino dalla Protezione Civile e dal ministero della Salute guidato da Roberto Speranza. Nel complesso si può dire in costante crescita la curva pandemica: il tasso di positività fra nuovi positivi e tamponi effettuati si attesta al 15,08%, in rialzo di uno 0,29%. In totale, fra antigenici e molecolari, sono stati effettuati 529.882 test. Continuano a calare le ospedalizzazioni: sono -4 gli ingressi nelle terapie intensive oggi, -13 i ricoverati con sintomi che al momento sono 473 e 8397.

Il bollettino del 17 marzo 

Il governo in queste ore sta approvando il nuovo decreto legge con cui finalmente si definisce la road map che porterà alla graduale eliminazione di tutte le restrizioni covid ancora in vigore. La notizia maggiormente degna di nota riguarda l'abbandono dello strumento del green pass a partire dal prossimo primo maggio. Già da aprile in avanti non sarà più richiesto per accedere a bar e ristoranti all'aperto. Addio anche all'obbligo vaccinale, dapprima cadranno le sanzioni amministrative contro i trasgressori poi la norma in sé. Nel frattempo fanno discutere le dichiarazioni del virologo Matteo Bassetti che in queste ore ha dichiarato: "È giusto il liberi tutti in estate, dopotutto questo è un paese che non è stato in grado di applicare l'obbligo vaccinale. Nessuno dei non vaccinati ha ricevuto la sanzione, quindi tanto vale levarlo". Una critica non troppo velata all'atteggiamento lassista che secondo l'esperto genovese il nostro paese ha avuto negli ultimi mesi. E sulla quarta dose: "Può aspettare". E ancora: "Negli ultimi due anni questo virus ha colpito tra novembre e gennaio e dobbiamo essere pronti. Per la dose di richiamo ne parliamo dopo l'estate e soprattutto facciamo parlare i medici e non gli amministratori delegati delle grandi aziende".

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