14 Febbraio 2022
Vaccino Covid (fonte foto Lapresse)
Il vaccino italiano contro tutte le varianti del Covid ha superato i primi test preclinici sugli animali, confermando il proprio potenziale profilattico. Il siero, sviluppato da ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità, si basa su un nuovo e innovativo approccio che punta a colpire non più la proteina Spike bensì la cosiddetta proteina N, che non ha mostrato quasi nessuna mutazione nelle varianti del Sars-CoV-2 finora esaminate. Dagli studi effettuati, è inoltre emerso che la proteina N genera una memoria immunitaria a livello polmonare. Memoria che potrebbe garantire un effetto protettivo duraturo nel tempo.
Il meccanismo del vaccino sviluppato dall'Iss si basa sull'ingegnerizzazione delle nanovescicole che vengono rilasciate in maniera naturale dalle cellule muscolari. Questo approccio potrebbe superare i limiti degli attuali vaccini circa il decadimento degli anticorpi e la perdita di efficacia contro le varianti emergenti. I ricercatori hanno inoltre dimostrato che, quando le vescicole extracellulari vengono caricate con la proteina N del nucleocapside del SARS-CoV-2, si può generare una reazione immunitaria in topi tale da indurre una sostanziale protezione dall’infezione con cariche virali molto elevate.
Come ha spiegato Maurizio Federico, responsabile del Centro e autore senior dello studio: "Tutte le cellule rilasciano costantemente minuscole vescicole a base lipidica definite vescicole extracellulari e la tecnica messa a punto in ISS è in grado di caricare queste nanovescicole naturali con proteine di SARS-CoV-2. Queste nanovescicole così ingegnerizzate vengono elaborate dal sistema immunitario in modo da generare una forte immunità cellulare orchestrata da una famiglia di linfociti identificata come linfociti CD8". Non resta ora che rilevare i nuovi parametri necessari, come la sicurezza della piattaforma vaccinale e la sua tollerabilità. In tal modo sarà possibile comprendere se eventuali vaccini sviluppati con questa nuova tecnica debbano essere integrati da forme di immunizzazione basate sulle tecnologie attualmente in uso, per esempio basate su mRNA.
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