Vaccini, record di dosi somministrate da inizio campagna: 4,5 milioni in sette giorni

Record di vaccini somministrati negli ultimi sette giorni con 4,5 milioni di dosi: si tratta del dato più alto dall'inizio della campagna vaccinale

Numeri da record nella somministrazione dei vaccini anti Covid in questi ultimi sette gioni, con ben 4,5 milioni di dosi inoculate nella popolazione italiana. I dati fanno riferimento alla settimana dal 10 al 16 gennaio e rappresentano il picco massimo di dosi somministrate dall'inizio della campagna vaccinale. Il totale è costituito in gran parte da terze dosi, anche se restano in crescita le prime dosi ricevute dai bambini della fascia d'età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Il traguardo è stato salutato con entusiasmo dal ministro della Salute Roberto Speranza, che ha personalmente ringraziato gli operatori sanitari che ogni giorno lavorano negli hub vaccinali.

Vaccini, record di dosi somministrate: 4,5 milioni

"Sono oltre 4 milioni e mezzo le dosi di vaccino somministrate in questa ultima settimana. È il numero più alto in soli 7 giorni dall'inizio della campagna vaccinale. Grazie alle donne e agli uomini che lavorano ogni giorno perché questo sia possibile". Così ha scritto su Twitter il ministro della Salute Speranza. Nel computo delle nuove somministrazioni aumentano anche - come fa notare la Fondazione Gimbe - i vaccini ricevuti dagli over 50. Un primo segno degli effetti dell'obbligo vaccinale introdotto a inizio anno dal governo. Delle 542mila prime dosi somministrate nell'ultima settimana, 137mila sono state inoculate a cittadini sopra i 50 anni di età.

Nel frattempo, l'andamento della pandemia è stato commentato dal virologo Fabrizio Pregliasco, che ai microfoni di Rai Radio Uno ha dichiarato: "La velocità di crescita dei contagi si sta riducendo, come un'auto che frena prima dell'arrivo. Per due settimane però i contagi saliranno ancora". Il virologo si è tuttavia detto contrario all'eliminazione del bollettino giornaliero dei dati Covid, come auspicato invece da qualcuno: "Dividerei i dati dei contagi dando maggiore quantità di informazioni. Eliminarli adesso vuol dire abbassare la responsabilità e il controllo degli individui", mentre sulle mascherine rivela che con molta probabilità "le terremo per qualche anno, diventeranno un po' come gli occhiali da sole".

Il nodo dei pazienti Covid asintomatici

Nonostante l'aumento delle dosi somministrate e l'andamento positivo della pandemia, rimane il nodo dei pazienti Covid asintomatici in attesa di essere operati in ospedale per altri motivi. Secondo il presidente della Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (Siaarti) Antonio Giarratano infatti, si tratta di "una popolazione in crescita esponenziale, per la quale servono protocolli e spazi dedicati che oggi non sono codificati, col risultato che ogni azienda si organizza come meglio crede. In alcuni casi vengono operati - spiega Giarratano ai microfoni dell'Ansa - in altri ci sono dilazioni pericolose, mentre si occupano posti in reparto destinati al Covid critico. Servono indicazioni per evitare il caos".