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Deltacron, nuova variante Covid scoperta a Cipro: cosa sappiamo sulla sua pericolosità

Scoperta a Cipro una nuova variante Covid: Deltacron. Un mix delle due varianti precedenti, ci sono dubbi sulla sua pericolosità. Pregliasco: "Sotto osservazione"

10 Gennaio 2022

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Fonte: lapresse.it

Deltacron, questo il nome della nuova variante Covid scoperta a Cipro dai ricercatori: cosa sappiamo della sua pericolosità. Al momento la comunità scientifica sta procedendo con cautela. La maggioranza dei virologi tende a non esporsi troppo, preferendo un certo riserbo. C'è poco a disposizione per azzardare un pronostico sulla sua effettiva pericolosità. Ma allo stesso tempo nessun infettivologo sembra troppo spaventato.

Deltacron, il commento di Andreoni

"È un evento possibile e atteso. Le varianti emerse recentemente possono aver aggiunto alcune mutazioni e quindi l’unione di Delta con Omicron non è sorprendente." - questo il commento a caldo di Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma.
"In virologia esiste il riassortimento dei virus per formarne uno completamente nuovo, i coronavirus possono farlo. Deltacron potrebbe essere un nuovo virus che ha messo insieme mutazioni vecchie e nuove o un riassortimento virale. Servono più elementi però, non sappiamo quasi nulla di Deltacron e al momento è impossibile dire se sarà dominante e con quali sono le caratteristiche", conclude. Il punto sembrerebbe essere proprio questo: capire la forza di Deltacron e quanto è possibile diventi dominante in futuro.

Forse un errore di laboratorio

Non sono stati identificato più di qualche decina di casi al momento. Ma la vera speranza è che si tratti di un errore di laboratorio, probabilmente ad opera di qualche ricercatore. Nel frattempo anche altri esperti nel nostro paese si mostrano prudenti: "In questo momento Deltacron è sotto osservazione, ma non è ancora definita come una variante di preoccupazione", ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano.
"Per saperne un po‘ di più ci vorranno tra i 15 giorni e le tre settimane. Per ora  sappiamo solo che si tratta di una variante che combina le mutazioni proprie di entrambe le varianti e che vede un numero ristretto di segnalazioni già da un po‘ di tempo, ma si tratta di capire quanto è diffusiva."

Il commento di Galli

"Merita sicuramente attenzione. Potrebbe rivelarsi più pericolosa e preoccupante delle altre varianti, però, solo se si dimostrasse più diffusiva di Omicron. E questo lo ritengo non molto probabile." - lo ha dichiarato all'Adnkronos Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano.

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