08 Gennaio 2022
Fonte: lapresse.it
All'indomani della notizia della sua positività al Covid il virologo Massimo Galli dichiara di essere stato curato con gli anticorpi monoclonali. Una soluzione adottata soprattutto per via dei suoi fattori di rischio. Il 70enne ex primario dell'ospedale Sacco di Milano ha raccontato sulle pagine del Corriere della Sera la sua esperienza con il coronavirus, spiegando di averlo contratto nonostante sia entrato in contatto solo con persone plurivaccinate e tamponate. Situazione comune a tante altre persone, che conferma l'estrema contagiosità del Sars-CoV-2, soprattutto nella sua variante Omicron.
Intervistato dal Corriere, il virologo ha voluto precisare "perché qualcuno ha avuto il cattivo gusto di tirare fuori la questione prima che la comunicassi io", di non essere stato curato tramite le cosiddette cure domiciliari: "Inventando che sarebbero state quelle e non le tre dosi a farmi stare meglio". Galli ha infatti spiegato che se "non avessi avuto le tre dosi sarei stato un candidato perfetto per un’evoluzione negativa della malattia e per il ricovero. Ho fatto la cura con gli anticorpi monoclonali in ospedale perché mi è stato consigliato visti i miei fattori di rischio (una brutta embolia polmonare nel 2019, una storia di asma importante, una glicemia sfarfallante)".
Da qui la descrizione dell'evoluzione della malattia: "Il 3 sera ho iniziato ad avere un forte raffreddore e molto mal di gola, la notte tra il 3 e il 4 ho avuto febbre alta con brividi scuotenti, la mattina del 4 avevo 38 di febbre, disturbi intestinali, ero a pezzi, per fortuna però con una saturazione d’ossigeno sempre rassicurante. Una bella batosta". Il tutto nonostante il 2 gennaio il professore fosse risultato negativo al tampone rapido "e il 4 invece positivo, sempre al rapido. Poi mi hanno rifatto il test, anche molecolare, in ospedale e nel frattempo il laboratorio di ricerca che ho diretto fino a un mese fa ha stabilito che si trattava di variante Omicron".
Alla domanda su quale sia attualmente il profilo delle persone che finiscono ricoverate in ospedale, Galli ha risposto: "Soprattutto i non vaccinati, persone sprovvedute che attualmente ci stanno riempiendo i reparti". Posizione in linea con quella sull'obbligo vaccinale per gli over 50, sul quale il virologo dichiara di essere concorde con il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta: "È abbastanza tardi e non è abbastanza, ma certamente avrà un impatto. Nonostante la sanzione da 100 euro una tantum sia una letterale presa in giro degli italiani. Chi ha prodotto quell’idea si deve vergognare. In ogni caso: allo stato attuale il vaccino è l’unica arma che abbiamo, quindi bisognerebbe ampliare l’obbligo".
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