23 Dicembre 2021
fonte: Twitter @viaggrego
Il Comitato tecnico scientifico dell'Aifa ha ufficialmente approvato il vaccino proteico Novavax, che potrà dunque essere somministrato in Italia dall'inizio del 2022. La notizia arriva dopo l'analogo via libera da parte dell'Agenzia Europea del Farmaco, che il 20 dicembre ne aveva raccomandato l'uso solo su soggetti superiori ai 18 anni di età. Con l'approvazione di Novavax sale a cinque il numero di vaccini attualmente disponibili contro il Covid. Così come per gli altri sieri a doppia dose, anche per Novavax è previsto un ciclo primario di due somministrazioni a tre settimane l'una dall'altra.
Il via libera a Novavax è stato accompagnato da una nota ufficiale dell'Aifa, che ha confermato l'efficacia del vaccino: "I dati disponibili, rileva la CTS di Aifa, sul vaccino Nuvaxovid hanno mostrato una efficacia di circa il 90% nel prevenire la malattia COVID-19 sintomatica anche nella popolazione di età superiore ai 64 anni. Il profilo di sicurezza si è dimostrato positivo, con reazioni avverse prevalentemente di tipo locale". Al momento tuttavia non sono ancora disponibili dati precisi sull'efficacia di Novavax contro le nuove varianti del Covid, come ad esempio la Omicron.
L'arrivo di Novavax in Italia e in Europa viene salutato con entusiasmo tanto dalle autorità scientifiche quanto da quelle politiche, poiché il suo funzionamento più "tradizionale" potrebbe convincere a vaccinarsi quella fascia di popolazione attualmente esitante di fronte ai vaccini a mRna come quello di Pfizer. Al suo interno, il vaccino contiene infatti una versione prodotta in laboratorio dell'ormai nota proteina Spike, cioè quella che il coronavirus Sars-CoV-2 utilizza per penetrare nelle cellule umane. Una volta iniettato in vaccino, il sistema immunitario riconosce la "finta" proteina come estranea, producendo anticorpi e cellule T per eliminarla.
A salutare l'approvazione di Novavax per l'Italia c'è anche il presidente dell'Agenzia Italiana del Farmaco Giorgio Palù, che ha spiegato tutti i vantaggi del nuovo vaccino. Oltre a non aver bisogno della catena del freddo per il trasporto e lo stoccaggio, Novavax "sarà distribuito in un miliardo e mezzo di dosi, con il sistema Covax, nei Paesi in via di sviluppo, cosa importante . spiega Palù, poiché - c'è una necessità planetaria di vaccini e il virus si replica soprattutto in paesi senza protezioni". Le prime somministrazioni con Novavax saranno effettuate con molta probabilità nei primi mesi del 2022, dato che per il primo trimestre dell'anno i vari paesi ne hanno già ordinate 27 milioni di dosi.
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