03 Novembre 2021
fonte: Twitter [https://twitter.com/actarus1070/status/1455569322043219968/photo/1]
Nella mattinata del 3 novembre il Comitato tecnico scientifico dell'Aifa ha dato parere favorevole alla cosiddetta dose booster per il vaccino anti Covid Johnson&Johnson. Secondo quanto appreso da adnKronos Salute, il booster eterologo a mRna (quindi Pfizer o Moderna) potrà essere somministrato a partire da sei mesi di distanza dall'inoculazione della prima dose. Solo nel nostro Paese sono circa un milione e mezzo le persone che sono state immunizzate con il vaccino Johnson&Johnson, per il quale era necessaria soltanto una dose.
La decisione dell'Aifa verrà formalmente ufficializzata nel pomeriggio di mercoledì e segue quella analoga presa negli Stati Uniti dalla Food and Drug Administration. Solo pochi giorni fa infatti, la Fda ha dato il via libera per gli over 18 alla somministrazione della seconda dose del vaccino Johnson&Johnson, da effettuarsi ad almeno due mesi di distanza dalla prima inoculazione.
Sempre la Fda ha inoltre autorizzato il richiamo della terza dose in via eterologa, vale a dire con uno qualsiasi dei tre vaccini autorizzati dagli enti regolatori: Pfizer, Moderna o Johnson&Johnson. Una soluzione che a oggi è stata approvata anche in Italia dall'Aifa, con l'autorizzazione della dose booster a mRna come richiamo per il vaccino Johnson&Johnson.
Si tratta di una decisione da porre nell'ottica di un probabile richiamo con terza dose per tutti i cittadini, come spiegato da Luca Richeldi durante la trasmissione Agorà su Rai3. Il direttore dell'Unità di Pneumologia del Policlinico Gemelli Irccs di Roma ha infatti dichiarato che: "In prospettiva la dose di richiamo per tutta la popolazione sarà una misura necessaria e utile per avere un'ulteriore protezione del rischio, come vediamo in Israele". Richeldi ha poi aggiunto che le informazioni sull'efficacia del richiamo "Si acquisiscono col tempo, dobbiamo procedere verificando le ipotesi e abbiamo la fortuna di avere un'agenzia regolatoria che valuta tutte le evidenze".
Alla base della decisione della Fda c'è uno studio clinico effettuato al fine di valutare la risposta immunitaria a seguito del richiamo con Johnson&Johnson dopo due mesi dalla prima dose. Nello studio, al quale hanno partecipato 39 persone (24 dai 18 ai 55 anni e 15 dai 65 anni in su), è stata riscontrata una risposta immunitaria efficace senza problemi alla salute degli individui.
A livello complessivo sono circa 9mila le persone che che hanno ricevuto una doppia dose di Johnson&Johnson a due mesi di distanza. Di questi 9mila, 2.700 hanno ricevuto un altro paio di mesi di follow-up di sicurezza successivamente alla seconda dose, senza tuttavia riscontrare alcuna criticità.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia