17 Settembre 2021
Fonte: lapresse.it
Il Green pass obbligatorio per lavoratori e sanitari è "legittimo" e non viola la privacy sui dati, o ha stabilito il Consiglio di Stato, pronunciandosi in sede cautelare, ribadendo la validità e l’efficacia delle disposizioni attuative (dpcm del 17 giugno 2021) del sistema incentrato sulla certificazione verde Covid-19 (Green pass). Il Consiglio, confermando la decisione del Tar Lazio n. 4281/2021, ha respinto la prospettazione di 4 cittadini non vaccinati secondo i quali il meccanismo di contenimento dell’epidemia comporterebbe un pregiudizio della riservatezza sanitaria.
La decisione cautelare ha rilevato che, in ogni caso, non essendo stata dimostrata l’attualità del pregiudizio lamentato dai ricorrenti, restando salva la libera autodeterminazione dei cittadini che scelgono di non vaccinarsi, risulta prevalente l’interesse pubblico all’attuazione delle misure disposte attraverso l’impiego del Green pass, anche considerando la sua finalità di progressiva ripresa delle attività economiche e sociali. In ogni caso, in sede di merito, il Tar potrà approfondire le questioni relative alla disciplina europea in materia di dati sanitari.
Il decreto che amplia l'obbligo di green pass è stato approvato all'unanimità in Consiglio dei ministri nella serata di giovedì 16 settembre: il Green pass diventa dunque obbligatorio per tutti i lavoratori (pubblici e privati): dove, da quanto e regole da seguire. A partire dal 15 ottobre l'Italia non sarà più una Repubblica fondata sul Lavoro ma una "Repubblica" fondata sul Green pass. Nessuno sarà escluso dalla norma: tutti i 23 milioni di lavoratori del settore pubblico e privato saranno obbligati a mostrare il certificato verde. La pena la sospensione dal lavoro, senza stipendio. Anche se qui c'è qualche differenza: da subito per i lavoratori privati, dopo 5 giorni per i lavoratori pubblici.
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