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Unipol: i nuovi obiettivi per la salute. Cimbri: “Dare vita a fascicolo unico nazionale per la sanità”

Al dibattito organizzato dalla holding ha partecipato anche il Ministro della Salute Roberto Speranza: “Abbiamo bisogno di un grande patto Paese in cui nessuno si tiri indietro”

30 Giugno 2021

Unipol

Unipol si dedica ancora una volta alla salute e lo fa organizzando un evento online, dal titolo “Condividere per non dividere. La salute è uguale per tutti”, un momento di riflessione per ribadire l’interconnessione tra la Salute e gli altri obiettivi dell’Agenda2030 per lo Sviluppo Sostenibile, con particolare attenzione all’Obiettivo 10 (Disuguaglianze) e agli Obiettivi 1 (Sana Alimentazione), 4 (Educazione ed Istruzione) e 11 (Città Sostenibili).

Unipol: i nuovi obiettivi per la salute. Cimbri: “Dare vita a fascicolo unico nazionale per la sanità”

Ad aprire il dibattito è stato il Ministro della Salute Roberto Speranza che ha parlato dei prossimi obiettivi del Paese su questo tema. Con un primo intervento dell’OCSE è stata inquadrata e sviluppata, a livello internazionale e scientifico, la necessità di intervenire sistematicamente e globalmente su diversi fattori sociali quali l’istruzione, l’alimentazione e le condizioni di vita per migliorare la situazione sanitaria di tutti i cittadini, non solo in fase di accesso ed erogazione della prestazione, ma anche e soprattutto in fase di prevenzione ed esposizione. In seguito la tematica è stata declinata a livello nazionale, con un focus sulla correlazione tra la perdita della salute e le cause sociali, evidenziando come la collocazione sociale influenzi la condizione dei malati determinando anche gli esiti della malattia. Hanno partecipato al dibattito Romina Boarini, Director of the OECD Centre for Well-Being, Inclusion, Sustainability and Equal Opportunity (WISE), che ha parlato del decennio d’azione per la sostenibilità: la salute al centro delle sfide globali per raggiungere i Sustainable Development Goals e Giuseppe Costa, Professore Sanità Pubblica, Dipartimento Scienze Cliniche e Biologiche, Università di Torino che ha affrontato la questione di come guarire dalla pandemia tornando ad una salute più equa. Le conclusioni della mattinata di lavoro sono state affidate a Carlo Cimbri CEO di Unipol.

Cimbri: “Un Paese con buon livello di benessere, di sanità e di istruzione di qualità diventa attrattivo e contribuisce allo sviluppo”

“Tutti gli aspetti del benessere delle persone non riguardano solo la salute ma anche le condizioni di vita, dove la salute resta presupposto imprescindibile. Il tema è – spiega Carlo Cimbri CEO di Unipol - come garantire livello di salute per il soggetto pubblico che avevamo e che era apprezzato anche fuori dai confini del nostro Paese. Già da tempo come Unipol ripensiamo a proposte su come fare ad evolvere il nostro modello di welfare dinamico, che segue l’evoluzione del contesto socio-economico del Paese. C’è il tema delle risorse destinate alla sanità pubblica, quest’ultima non può più garantire le prestazioni richieste dalla popolazione, che ha aumentato i propri bisogni. Non deve trarre in inganno questa fase che stiamo vivendo, quella alimentata dalle risorse che perverranno dal PNRR, perché i temi strutturali del Paese rimangono, siamo fortemente indebitati e dobbiamo avere nella disciplina di bilancio prospettica il nostro faro. Abbiamo una spesa sanitaria da 120 miliardi e oltre, 40 di questi pagati di tasca propria dalle famiglie perché la spesa pubblica non riesce a coprire costi da tempo. Al di là degli investimenti straordinari del PNRR che interverrà sulle infrastrutture, bisogna fare attenzione a non disperdere questa opportunità straordinaria, unica nel suo genere. L’obiettivo è capire come utilizzare al meglio le risorse in chiave strutturale, ma resta il tema di come garantire una copertura sanitaria pari al passato. Dobbiamo essere guidati da pragmatismo, se parte delle spesa deve essere finanziata da privati dobbiamo evitare che parte della popolazione non possa accedere a prestazioni sanitarie. I fondi sanitari che intervengono come integrazione sono da incentivare, è un tema di equilibrio ed equità che favorisce la coesione sociale di cui abbiamo bisogno. L'obiettivo è poter offrire ai cittadini iscritti al fondo privato le migliori prestazioni possibili a costi migliori possibili.”

“Nell’evoluzione degli strumenti che abbiamo per offrire migliori servizi ai cittadini c’è la necessità di dare vita a fascicolo unico nazionale, uno dei progetti del Governo, - continua il Ceo di Unipol - perché potendo leggere i dati sanitari si evitano mille duplicazioni di esami e spese aggiuntive per i cittadini, fare in modo che tutto quello che viene prodotto dal Sistema sanitario nazionale pubblico e privato possa essere letto da tutti per cure più tempestive. Il PNRR può costituire una molla fondamentale per lo sviluppo del Paese ma ci vuole cultura, istruzione forte, non c’è sviluppo senza cultura, le economie avanzate hanno sviluppato modelli economici diversi. La sola strada per competere con tutto questo è il nostro livello di cultura, inventare nuovi brevetti e servizi per creare ricchezza in Italia, un aspetto troppo a lungo sottovalutato, gli investimenti qui sono largamente inferiori ad altri Paesi, questo servirebbe a far evolvere la nostra struttura economica. Dobbiamo avere la consapevolezza di costruire la nostra strada per lo sviluppo, siamo forti ad esempio nella manifattura in vari settori non dobbiamo snaturarci dobbiamo favorire competitività a livello internazionale”.

“Abbiamo anche il turismo come patrimonio sconfinato di risorse naturali e patrimoniali, che non viene sfruttato, servono strade non chiuse dai cantieri, ci vogliono ferrovie anche per le zone più periferiche, aeroporti integrati nel tessuto cittadini, musei aperti nelle stagioni turistiche quindi per noi tutto l’anno, serve insomma una visione integrata e sistemica di queste cose. Per l’aspetto del vivere bene dobbiamo dare visione al welfare di comunità, per farlo abbiamo bisogno di maggiore conoscenza territoriale, dobbiamo inserire il welfare di comunità in un circuito condiviso, tra pubblico, privato e terzo settore e abbiamo bisogno di integrare le capacità del nostro Paese. Bisogna sfruttare questa fase di spirito di ripartenza tenendo presente tutte le risorse, ognuno deve mettere a disposizione competenze per la ricostruzione di un paese migliore. Mantenere vivo il dibattito che non si esaurisce con il PNRR, ma che necessita di tanto duro lavoro per colmare le lacune per dare spinta produttiva al Paese, per il Pil, che dia benessere, bisogno di politiche inclusive del lavoro, una politica integrata del turismo-conclude Cimbri. Questo è un Paese che ha bisogno di integrazione, di forza lavoro, un Paese con buon livello di benessere, di sanità e di istruzione di qualità diventa attrattivo e contribuisce allo sviluppo.”

Speranza: “Ripartiamo dal Servizio sanitario nazionale, ma abbiamo bisogno di un grande patto Paese in cui nessuno si tiri indietro”

“Le grandi questioni connesse alla salute non solo più solo una questione territoriale o nazionale, - afferma Roberto Speranza, Ministro della Salute - il Covid ci consegna la necessità di costruire politiche per la salute per rispondere alle sfide di questo tempo. Un passaggio fondamentale sono i dati delle ultime settimane del contagio in Italia, dove abbiamo un importante miglioramento frutto di una campagna di vaccinazione positiva e continuiamo in questo lavoro per ottenere un miglioramento del quadro epidemiologico. La prima priorità dove impegnarci ancora adesso è lotta contro Covid, siamo in una situazione migliore, ma non possiamo considerare chiusa la partita. Per questo insisto su un punto, dobbiamo considerare la vittoria della battaglia sanitaria una prima mattonella per la ripartenza del Paese. Ancora per le prossime settimane l’emergenza sarà la lotta contro il Covid, anche per tutta la discussione delle varianti. Un altro punto in questa seconda fase con nuovi è la necessità di rispondere alle lezioni che la pandemia ha impartito, ripensare e programmare un nuovo servizio sanitario nazionale, imparando anche da questi mesi e lo si fa chiudendo la stagione dei tagli, questo è necessario bisogna investire in questo, le risorse che abbiamo ora sono senza precedenti. Con il PNRR abbiamo a disposizione 20 miliardi, una straordinaria opportunità, le risorse sono una premessa ma insieme abbiamo bisogno di riforme per capire cosa funziona e cosa no. Dobbiamo rafforzare la rete del territorio del nostro Servizio sanitario nazionale, vogliamo diventare il primo paese in Europa per capacità di assistenza domiciliare per le persone sopra i 65 anni. Per realizzare questo progetto abbiamo bisogno di un patto paese, ripartiamo avendo come prima mattonella il Servizio sanitario nazionale, ma abbiamo bisogno di un grande patto Paese in cui nessuno si tiri indietro, a partire dalle istituzioni, lo Stato, le regioni, i comuni, gli ordini, i sindacati, le imprese. Dobbiamo investire nella possibilità di tenere insieme la capacità sanitaria e sociale,- conclude Speranza - in cui tutti questi mondi si tengano insieme, declinando la parola prossimità come assistenza ai cittadini.”

 

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