17 Aprile 2021
Fonte: lapresse.it
Aprire ora vuol dire chiudere quest’estate. Ad esserne convinto il direttore di Microbiologia e virologia dell'università di Padova Andrea Crisanti, intervistato ad Adnkronos Salute. "Con una situazione di contagio elevato, pensare alle riaperture vuole dire che tra un mese avremo un aumento dei casi di Covid-19 e l'estate sarà a rischio e dovremmo richiudere" ha sentenziato senza mezzi termini.
Bocciato il sistema dei colori. "Riproporre le zone gialle, quelle arancioni e rosse, è continuare con un sistema infernale ed è la dimostrazione che in un anno non si è trovata un'alternativa efficace e non si sono costruiti strumenti adeguati per contenere l'epidemia. Siamo sempre lì, con oscillazioni tra zone gialle e arancioni, nelle prime si apre e il contagio aumenta".
Draghi ha parlato di “rischio ragionato” riferendosi alle riaperture ma il virologo ne è tutt’altro che convinto. "Mi auguro che abbiano delle proiezioni ma i numeri non li vediamo, non c'è trasparenza. L'espressione 'rischio ragionato' è vuota e decisamente politica e non scientifica. Il rischio è dato da due componenti, la probabilità e l'intensità del rischio. Per la prima sappiamo già che i contagi aumenteranno e non è una probabilità, con le riaperture accadrà questo. Servirebbe un programma di vaccinazioni a tamburo battente per evitarlo. L'intensità è la gravita del fenomeno e i nostri dati sono ancora alti, con le aperture aumenteranno e dovremmo chiudere proprio in estate, quando invece gli altri Paesi saranno fuori dal tunnel".
Sulle prossime settimane cosa si può prevedere? "Non ho la sfera di cristallo, ma aumenteranno i contagi. Ancora molto alto in Italia e non si capisce il perché, forse questo dato è falsato da quello dei nuovi positivi che sono sicuramente di più di quelli registrati, perché il sistema di tracciamento è da mesi che non funziona più", la risposta di Crisanti.
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