11 Marzo 2021
Per combattere il Coronavirus è necessario imporre zone rosse, pensare a lockdown locali e chiudere le scuole. È questa l'opinione di Antonella Viola, immunologa e professoressa di Patologia generale all’Università di Padova, che continua a ribadire che è il momento di "fare altri sacrifici per un mese e mezzo".
"Siamo in un momento molto difficile, perché il Coronavirus è cambiato ed è più trasmissibile, con le varianti così diffuse su gran parte del territorio, dobbiamo stare più attenti" avverte l'esperta durante un'intervista al Corriere della Sera. "Un aumento dei contagi è inevitabile, ma abbiamo imparato a gestirlo" continua Viola, secondo cui occorre "seguire le regole delle zone a colori durante la settimana e nel weekend chiudere tutto, lasciando solo la possibilità di passeggiare".
"Durante la settimana - prosegue - vediamo sempre le stesse persone, ma nel tempo libero si mescolano ambiti normalmente distanti. L'ideale sarebbe chiudere anche le scuole. Evitare le visite a parenti e amici aiuterebbe perché è necessario ridurre le interazioni sociali".
Allarme anche sulla scuola, definita dall'immunologa Viola come "un luogo a rischio di contagio". Per questo motivo infatti, prosegue l'esperta al Corriere della Sera, è necessario tenerle chiuse. "È impossibile tenere i bambini sempre a distanza con la mascherina ben indossata e le classi sono troppo numerose. Con questa nuova variante così contagiosa, è meglio chiudere le scuole".
E sul lavoro invece afferma: "In questa fase bisognerebbe tornare allo smart working, ma sui luoghi di lavoro c’è grande distanziamento, tutti usano le mascherine e si vedono sempre gli stessi colleghi, come in una bolla. Se non possiamo ‘permetterci’ un lockdown come quello dell’anno scorso, queste misure dovrebbero comunque essere sufficienti" continua l'esperta.
Infine Viola parla della divisione a colori dell'Italia, sistema adottato al momento per combattere il Coronavirus. "Ha senso solo se il monitoraggio è puntuale e i dati raccolti affidabili" dice al Corriere della Sera. "Da immunologa, dovrei dire che è necessario chiudere tutto per due mesi e aspettare l’estate. Se l’obiettivo è azzerare il contagio, è così. Se è quello di mantenere l’equilibrio - prosegue l'esperta - funzionerà quel che stiamo facendo".
"Capisco la frustrazione dei cittadini" ammette l'immunologa, ma "posso solo dire che è l’ultimo sforzo: bisogna tenere duro ancora un mese e mezzo e poi, tra i vaccini e l’estate, l’avremo scampata. Solo ad aprile-maggio, forse, avremo le dosi per poter cominciare la vaccinazione di massa" conclude speranzosa l'esperta.
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