21 Gennaio 2021
L’emergenza sanitaria legata al Covid ha messo in ginocchio l’economia degli italiani, preoccupati non solo per il possibile contagio del virus, ma anche per i normali controlli medici. Ben 3 milioni gli italiani infatti, fra marzo e dicembre 2020, hanno dovuto rinunciare a cure mediche, visite specialistiche o operazioni a causa di difficoltà economiche dovute alla pandemia e al lockdown. A rivelarlo è un’indagine condotta da mUp Research e Norstat per Facile.it.
Il report evidenzia inoltre che circa 27,9 milioni di italiani, vale a dire il 73,6% di coloro che avevano in programma un appuntamento presso una struttura sanitaria, hanno subito uno o più rinvii, mentre 13 milioni di cittadini, pari a più di un paziente su tre (34,3%), hanno dovuto fare i conti con l’annullamento. Sono complessivamente 32,8 milioni di italiani si sono visti cancellare o rimandare cure mediche. Se in media il rinvio è stato di quasi due mesi (53 giorni), per alcune specialità i tempi sono stati ben più lunghi. Per il reparto di oncologia, ad esempio, lo slittamento medio è stato di 63 giorni, per cardiologia di 72 giorni e addirittura 81 giorni per la ginecologia. Ma il dato ancor più preoccupante è che nel 68% dei casi l’appuntamento è stato rimandato senza fissare un'altra data.
L’emergenza sanitaria legata alla pandemia ha messo a dura prova la sanità nazionale e tutte le sue strutture, in particolar modo quelle pubbliche, anche per le visite mediche annullate o rinviate. Nel 54,7% dei casi di chi si è trovato in questa situazione, la visita si sarebbe dovuta svolgere in struttura pubblica, nel 45,3% in una privata. Chi si è rivolto a strutture private ha speso, in media 292 euro per ciascuna visita.
Secondo l’analisi condotta da Facile.it e Prestiti.it, su un campione di 125mila domande di finanziamento presentate da gennaio a dicembre, nel 2020 l’importo medio dei prestiti personali richiesti per pagare spese mediche è stato pari a 6.145 euro, da restituire in 53 rate (circa 4 anni e mezzo). Sempre secondo l’indagine, condotta da mUp Research e Norstat, circa 7 milioni di cittadini, a seguito di rinvii o annullamenti, hanno scelto di spostare da una struttura pubblica ad una privata una o più visite. Per pagare poi le strutture privati gli italiani hanno dato fondo ai propri risparmi nel 73,2% dei casi, mentre il 16,6% ha fatto ricorso ad un'assicurazione sanitaria e circa 2,2 milioni di pazienti invece hanno dovuto chiedere un prestito ad amici, familiari o finanziarie.
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