31 Dicembre 2025
Discorso di fine anno Sergio Mattarella (Presidenza della Repubblica)
Il 31 dicembre 2025, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella terrà il consueto discorso di fine anno: scopriamo orario, dove vederlo in tv e streaming, che cosa dirà il Capo dello Stato. Per Mattarella sarà l'undicesimo messaggio di fine anno. Nessun presidente della Repubblica ne ha tenuti così tanti. Si tratta di un appuntamento sempre molto seguito dai cittadini, con uno share totale che supera solitamente il 60%.
Il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica va in onda alle ore 20:30. Se ti stai chiedendo dove vederlo in tv, devi sapere che sono tantissimi i canali che lo trasmetteranno, si tratta infatti di un evento trasmesso a reti unificate. Tuttavia non è in diretta. I Presidenti sono soliti registrarlo giorni prima. Tra i canali su cui sarà visibile il messaggio di Mattarella ci sono Rai Uno, Rai Due, Rai Tre, Canale 5, Rete 4 (durante ‘4 di sera’), La 7, SkyTG24 e Tv2000. A queste reti si aggiunge anche San Marino RTV, l’emittente pubblica del piccolo Stato incastonato tra Romagna e Marche, che manderà in onda Mattarella subito dopo l’allocuzione di fine anno dei capitani reggenti.
Il discorso sarà visibile anche in diretta streaming sui siti ufficiali dei canali riportati sopra e sarà poi visibile sul sito del governo, con la trascrizione integrale delle parole.
Il tradizionale discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, atteso per il 31 dicembre 2025, sarà per Mattarella l'undicesimo messaggio di San Silvestro. Pur evitando toni politici diretti, l'intervento si concentrerà su alcuni temi chiave per il futuro del Paese.
Il cuore del discorso sarà un appello ai giovani, invitati a “prendere in mano le loro sorti e quindi anche quelle della Repubblica”. Mattarella parlerà in piedi, dallo studio “alla Vetrata” del Quirinale, come già avvenuto negli ultimi anni. La stragrande maggioranza dei capi di Stato era solita pronunciare il messaggio dalla propria scrivania nello studio presidenziale, ma in molti hanno rotto con la tradizione.
Sandro Pertini era solito rivolgersi al pubblico seduto su una poltrona, mentre Mattarella ormai si presenta agli italiani in modo solenne e sobrio, in piedi.
Il Presidente dedicherà ampio spazio alle nuove generazioni. Il messaggio sarà un invito a riappropriarsi della politica “dal basso”, con un richiamo al senso civico e alla responsabilità collettiva. Il discorso, della durata di circa 15 minuti, sarà rivolto “alle italiane e agli italiani, specialmente ai giovani”.
Un altro tema portante sarà la coesione sociale, considerata essenziale per affrontare le sfide del 2026.
Mattarella intende tracciare un bilancio dell’anno e indicare prospettive future, sottolineando l’importanza di un Paese capace di restare unito anche nei momenti di tensione politica e istituzionale.
La pace, pur non essendo il tema dominante, troverà spazio nel discorso. Sarà uno dei punti che il Presidente toccherà per ricordare il ruolo dell’Italia nel contesto internazionale e la necessità di difendere il diritto contro la forza delle armi.
Il 2026 segnerà l’80º anniversario della Repubblica Italiana e Mattarella dovrebbe richiamare questo traguardo come occasione per riflettere sui valori fondanti del Paese e sul cammino democratico compiuto dal dopoguerra a oggi.
Il Presidente avrebbe lavorando per un testo calibrato, evitando temi che potrebbero essere interpretati come commenti diretti sulla politica interna, soprattutto in un periodo segnato da tensioni sulla manovra economica e sul referendum costituzionale.
Il discorso, quindi, potrebbe contenere omissioni deliberate, per mantenere il ruolo super partes del Quirinale.
In Italia, il "Messaggio di fine anno del presidente della Repubblica" è tradizione dal 1949, quando lo pronunciò per la prima volta Luigi Einaudi.
Secondo uno studio contenuto nel volume ‘Messaggi dal Colle. I discorsi di fine anno dei presidenti della Repubblica’, i discorsi più ‘personali', che spesso sarebbero quelli favoriti dai cittadini, sono stati quelli di Pertini e Oscar Luigi Scalfaro.
Francesco Cossiga, nel 1991, si rifiutò di pronunciare il discorso di fine anno, perché “di tradizione pur sempre si tratta e non di legge imperativa”. “Nei tempi attuali e nel delicato momento presente, il mio messaggio – spiegò negli appena tre minuti di trasmissione – rappresentante dell'Unità Nazionale, non potrebbe e non dovrebbe giammai essere un evento soltanto formale, quasi un mero rito di circostanza”. Cossiga era infatti stato accusato di aver fatto parte dell’organizzazione clandestina ‘Gladio’, e vista la gravità delle accuse decise che era preferibile non parlare, mantenendo un ruolo super partes. In ogni caso, le insinuazioni caddero pochi mesi dopo, prima della scadenza del suo mandato.
Proprio quello di Cossiga nel 1991 fu il messaggio di fine anno (televisivo) più breve di sempre. Il più lungo invece è stato quello del successore Scalfaro nel 1997: 4.912 parole, per circa 25 minuti di trasmissione. I discorsi di fine anno di Mattarella si attestano in media sulle 2 mila parole.
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