10 Dicembre 2025
Nichi Vendola, fonte: imagoeconomica
"Tutti i personaggi chiave del Vangelo sono queer: da Maria Maddalena al buon samaritano". Sono queste le recenti dichiarazioni agghiaccianti e surreali di Nichi Vendola così come vengono trasmesse da "La Repubblica", rotocalco turbomondialista e voce del padronato cosmopolitico. Pensavamo di averle sentite tutte, ma non era così: toccato il fondo, si può pur sempre scavare e scendere ulteriormente. Le pittoresche dichiarazioni di Nichi Vendola sono peraltro perfettamente coerenti con lo spirito del nostro tempo senza spirito e, segnatamente, con la cancel culture: locuzione che, come non mi stanco di sottolineare, deve essere tradotta con cancellazione della cultura più che con cultura della cancellazione. L'erramento sciagurato della cancel culture consiste nella pretesa di abolire il passato e, insieme, di riscriverlo secondo le mode e le sensibilità del presente, facendo valere un vero e proprio imperialismo dell'oggi. Per questa via, non ci si interessa più alla grandezza artistica di Caravaggio, ma solo ai suoi gusti sessuali, nel tentativo di collocarlo sotto la bandiera dell'arcobaleno. Analogamente, non si apprende più la lezione etica e religiosa dei Vangeli, ma semplicemente si trasformano i suoi personaggi in protagonisti di un Pride ante litteram, secondo le dominanti sensibilità del nuovo ordine erotico di completamento del nuovo ordine mondiale turbocapitalistico. Insomma, non si apprende più la lezione del passato, ma si pretende di dare una lezione al passato stesso. Frank Furedi ha giustamente parlato, in un suo recente studio consigliatissimo, di "guerra contro il passato" come cifra della nostra civiltà, che ha innalzato il nulla a proprio orizzonte esclusivo di senso. Insomma, vi è del metodo nella follia del dire che i personaggi chiave dei Vangeli erano queer: è l'ordine discorsivo oggi dominante, con la sua smania di abolire il passato e di trasformare l'intera storia della civiltà in una conferma delle tendenze del nostro tumultuoso e nichilistico presente. Con un giuoco di parole, si potrebbe dire che i sostenitori della surreale tesi di Nichi Vendola possono a giusto titolo definirsi "Nichi-listi".
di Diego Fusaro
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