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Investire nelle competenze per una Pubblica Amministrazione più moderna e resiliente

La formazione continua del personale pubblico come strumento fondamentale per un’amministrazione efficace, pronta a rispondere alle sfide del presente e del futuro.

04 Dicembre 2025

Investire nelle competenze per una Pubblica Amministrazione più moderna e resiliente

Paolo Zangrillo, ministro della pubblica amministrazione

La Pubblica Amministrazione (PA) italiana è spesso percepita come un sistema lento e rigido, incapace di adattarsi ai rapidi cambiamenti sociali e economici. Tuttavia, questa visione è solo parzialmente corretta. I principali motori della trasformazione del sistema pubblico non risiedono esclusivamente in modifiche normative o ristrutturazioni organizzative, ma soprattutto nel capitale umano che ne costituisce il cuore pulsante. Per i decisori pubblici, l’investimento nelle competenze e nello sviluppo professionale del personale rappresentano leve strategiche fondamentali per costruire una PA che sia davvero moderna, competente e in grado di generare valore pubblico.

Formazione e sviluppo delle competenze: le chiavi per l’innovazione

La formazione del personale pubblico deve essere vista come uno degli strumenti principali per stimolare il cambiamento all’interno della PA. L’innovazione tecnologica, il miglioramento dell'efficacia organizzativa e il rafforzamento della capacità di coordinamento e indirizzo delle strutture di vertice sono i principali ambiti su cui deve incidere l’investimento nelle competenze. Non basta semplicemente aggiornare le normative o introdurre nuove procedure: è necessario progettare percorsi formativi che agiscano direttamente sulle competenze decisionali, sulla gestione delle performance, sulla collaborazione interfunzionale, sull’orientamento al risultato e sulla capacità di governare i processi complessi.

La formazione digitale rappresenta oggi uno strumento indispensabile per supportare questa trasformazione. Le piattaforme di e-learning, che permettono percorsi di apprendimento personalizzati e monitorati, sono solo uno degli strumenti a disposizione. Accanto a queste, vi sono seminari specialistici, laboratori di innovazione, mentoring e coaching che contribuiscono a sviluppare competenze gestionali e a promuovere pratiche organizzative efficaci. Inoltre, l’introduzione di piani di sviluppo individuale per ogni dipendente e la rotazione degli incarichi sono misure che permettono una visione d’insieme dei processi, promuovendo approcci multidisciplinari e aumentando l’attrattività per le nuove generazioni di lavoratori.

Competenze pubbliche e PNRR: la PA come pilastro dell’efficacia delle politiche

Nel dibattito nazionale, uno degli aspetti più discussi riguarda il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In particolare, molti esperti sottolineano come la capacità di sfruttare pienamente i fondi e le opportunità offerte dal Piano dipenda, in larga misura, dalle competenze delle amministrazioni chiamate a gestirli. Come recentemente evidenziato in un articolo di HuffPost Italia, il rischio che l’Italia possa risultare ultima in Europa nell’utilizzo dei fondi del PNRR è legato alla macchina amministrativa del nostro Paese, che, se non adeguatamente preparata, non riesce a gestire progetti complessi e risorse finanziarie ingenti. Questo dimostra quanto sia cruciale investire nelle competenze delle amministrazioni per garantirne l'efficacia.

La valutazione periodica delle competenze non deve essere intesa come un adempimento formale, ma come uno strumento di governance per orientare la formazione, valorizzare il merito, responsabilizzare le strutture e allineare il personale agli obiettivi strategici. In questo contesto, mentoring e rotazione funzionale si configurano come strumenti operativi per la costruzione di gruppi di lavoro resilienti, motivati e capaci di affrontare i complessi processi di rinnovamento che la PA è chiamata a gestire.

Digitalizzazione e gestione dei talenti: il ruolo strategico della tecnologia

L’adozione delle tecnologie digitali è un fattore determinante per supportare la gestione delle risorse umane nella PA. I sistemi informativi dedicati alla gestione della formazione e dei talenti sono strumenti fondamentali per monitorare i percorsi formativi, raccogliere e analizzare i dati, e supportare decisioni basate su evidenze. Non si tratta di sostituire l’intervento umano, ma di potenziarne l’efficacia. In tal senso, le tecnologie non solo supportano la gestione delle performance, ma rendono anche più agile e efficiente il processo decisionale.

La formazione e lo sviluppo delle risorse umane non possono essere più considerate attività accessorie, ma sono diventate componenti essenziali delle politiche pubbliche. Investire nelle competenze del personale significa, di fatto, costruire una PA in grado di rispondere più velocemente alle esigenze dei cittadini e di risolvere le problematiche complesse che la realtà contemporanea ci pone.

L’importanza della Direttiva Zangrillo e la formazione obbligatoria

Una delle riforme più significative degli ultimi anni è rappresentata dalla Direttiva Zangrillo (14 gennaio 2025), che ha introdotto l’obbligo per tutti i dipendenti pubblici di completare almeno 40 ore di formazione annue. Questa misura riconosce la formazione come leva fondamentale per la crescita professionale e l’efficienza della PA, e interessa tutte le categorie di personale: dirigenti, funzionari, assistenti e operatori.

Le aree prioritarie su cui dovrà concentrarsi la formazione includono leadership, soft skills, transizione digitale, transizione ecologica, etica e valori della PA. Ogni dipendente avrà un piano formativo individuale, che dovrà essere concordato con il dirigente, e la formazione dovrà essere certificata, ad esempio tramite OpenBadge, come nel caso del progetto Dicolab. Inoltre, la Circolare DG RUO n. 101/2025 ha stabilito le modalità operative per la gestione e il monitoraggio dei corsi, specificando che solo quelli erogati da enti accreditati o riconosciuti, come la Scuola Nazionale del Patrimonio e delle Attività Culturali, sono validi ai fini dell’assolvimento dell’obbligo formativo.

Investire nel capitale umano per una PA pronta a innovare

La formazione del personale pubblico rappresenta la vera forza motrice per una Pubblica Amministrazione che possa affrontare le sfide del presente e del futuro. Non si tratta solo di adottare nuovi strumenti tecnologici, ma di valorizzare le persone che operano all’interno dell’apparato statale, potenziandone le competenze e preparandole a gestire in modo efficiente le risorse pubbliche. Investire nel capitale umano è una condizione imprescindibile per una PA agile, resiliente e capace di rispondere alle esigenze dei cittadini e di essere protagonista del cambiamento.

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