Martedì, 02 Dicembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Baldini (Noi Moderati): “Rinunciare ai presepi istituzionali significa rinunciare al valore della nostra identità”

02 Dicembre 2025

Baldini (Noi Moderati): “Rinunciare ai presepi istituzionali significa rinunciare al valore della nostra identità”

Negli ultimi giorni, la decisione del Comune di Genova di non allestire il presepe nell’atrio di Palazzo ha riacceso un dibattito che in Italia si ripropone ormai ogni anno: quale spazio devono avere le tradizioni natalizie, e in particolare il presepe, negli edifici pubblici. Una discussione che intreccia identità culturale, sensibilità religiose e interpretazioni della laicità. Per affrontare il tema con lo sguardo di chi si occupa di tradizioni come elemento fondante della comunità, abbiamo rivolto alcune domande a Maria Teresa Baldini, responsabile del dipartimento nazionale “Tradizione e Identità” di Noi Moderati.

Come giudica la decisione del Comune di Genova di non allestire il presepe nell’atrio di Palazzo, considerando le reazioni che ha suscitato nel mondo politico e tra i cittadini?

La decisione del Comune di Genova di non allestire il presepe nell’atrio e’ una scelta inadeguata. La religione cristiana non e’ solo una religione ma e’ una cultura. Noi proveniamo da una cultura cristiana e anche chi lo nega di fatto e’ imbevuto di questa cultura. E’ chiaro che la scelta di Genova ha suscitato reazioni prevedibili e inevitabili. C’è da chiedersi piuttosto perché solo oggi e non ieri stia sempre più frequentemente emergendo questa problematica. Cosa e’ cambiato oggi? Probabilmente abbiamo il confronto con culture-religioni diverse e con le quali non abbiamo nessun concordato e che di fatto vogliono negare la nostra realtà’ religiosa e culturale.

Ogni anno assistiamo a polemiche legate a presepi e simboli natalizi nelle sedi pubbliche: secondo lei, perché la tradizione del presepe è diventata così divisiva?

La tradizione del presepe e’ diventata così divisiva perché il presepe e’ una grande affermazione della nostra cultura cristiana, una nostra tradizione che perdura da secoli. La Stato italiano ha riconosciuto la festività del giorno di San Francesco, il Santo a cui si attribuisce l’ideazione del presepe. Si tratta di affermare e volere che venga rispettata la nostra identità che e’ fondamentale. Il cristianesimo a parte il suo aspetto religioso prima di tutto ha un aspetto culturale per l’Italia e per tutta l’Europa.

In che modo la scelta di rinunciare ai presepi istituzionali può incidere sull’identità culturale di una comunità, al di là dell’aspetto religioso?

Rinunciare ai presepi istituzionali significa rinunciare al valore della nostra identità e alla propria cultura che di fatto sono un’unica cosa. La nostra identità e’ il frutto dal rapporto con gli altri e con le istituzioni. Togliendo il presepe viene a mancare un nostro simbolo culturale nelle istituzioni e di conseguenza una mancanza di trasmissione di quei valori che hanno rappresentato la nostra formazione culturale.

C’è chi sostiene che l’eliminazione del presepe sia una forma di tutela della laicità delle istituzioni: qual è la sua posizione su questo tipo di argomentazione?

Cosa vuol dire tutela della laicità? Lo Stato si fona su dei valori che hanno aspetti culturali legati alla nostra identità. Come ho detto prima la cultura e’ legata a simboli che nel tempo si sono mantenuti fino a diventare delle tradizioni. Le nostre radici italiane ed europee sono cristiane e non possiamo privarci di quei simboli che hanno da sempre rappresentato un certo tipo di cultura fondante la nostra realtà.

Che ruolo può avere il dipartimento “Tradizione e Identità” di Noi Moderati nel promuovere un approccio che difenda le tradizioni natalizie rispettando al tempo stesso la pluralità dei credi?

Il dipartimento” tradizione e identità’” di Noi Moderati ha un ruolo fondamentale che e’ quello di sensibilizzare e trasmettere i valori che hanno fondato la nostra cultura. Non si tratta di comunicare un credo che ciascuno e’ libero di avere o no non avere ma si tratta attraverso un importante messaggio culturale di non far dimenticare il valore delle tradizioni che partono sempre dal quel seme o radice che permettono di formare la propria identità culturale. Un valore inestimabile che abbiamo il compito di mantenere e proteggere per il bene di tutta la comunità indipendentemente dal proprio personale credo

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x