Gaza, lettera di 500 dipendenti della Farnesina a Tajani: "Rischio di esporre l'Italia alla complicità del genocidio, governo intervenga"
I firmatari hanno anche ricordato il rapporto della Commissione d'inchiesta Onu che ha denunciato la distruzione sistematica delle infrastrutture civili, il blocco degli aiuti umanitari e le uccisioni mirate di giornalisti
500 dipendenti della Farnesina hanno inviato una lettera ad Antonio Tajani per chiedere un cambio di rotta su Gaza. dipendenti hanno espresso "profondo disagio etico e professionale" in merito a quello che sta accadendo. Nel contenuto si legge che l'Italia rischia di essere in "concorso rispetto a violazioni gravi del diritto internazionale umanitario e al genocidio in atto" a Gaza. "Le chiediamo urgentemente di non renderci complici", è l'invito a Tajani. I firmatari hanno anche ricordato il rapporto della Commissione d'inchiesta Onu che ha denunciato la distruzione sistematica delle infrastrutture civili, il blocco degli aiuti umanitari e le uccisioni mirate di giornalisti.
Gaza, lettera di 500 dipendenti della Farnesina a Tajani: "Rischio di esporre l'Italia alla complicità del genocidio, governo intervenga"
500 tra dipendenti e funzionari della Farnesina hanno inviato una lettera a Tajani con riferimento a Gaza. Una lettera nella quale "si esprime il profondo disagio delle dipendenti e dei dipendenti firmatari di fronte ai tragici eventi in corso a Gaza e in Palestina". Un disagio che si palesa quando ci si trova a dover "assicurare, anche indirettamente, compiti e funzioni collegati ad attività cui partecipino autorità o entità israeliane direttamente coinvolte nello sterminio della popolazione civile palestinese".
Compiti che rischiano di portare a "una forma di concorso o avallo, e dunque di complicità, al massacro in corso". La linea politica del ministero deve cambiare per "consentire all'amministrazione e ai suoi dipendenti di operare in piena coerenza con la Costituzione, con gli impegni internazionali assunti dallo Stato e con l'etica del servizio pubblico".
Sono tante le insofferenze e le prese di posizione che si uniscono alla lettera inviata alla Farnesina. Nei giorni scorsi, il deputato di Forza Italia Tommaso Calderone ha dichiarato: "Vorrei parlarvi di un criminale, folle, infame… ma non ho ancora la forza, il coraggio. Non ho il coraggio perché, alla fine dei conti, penso a me stesso ed è una debolezza. Ed è tutto molto triste. Sono certo, però, che lo farò… e sarà come volare in un cielo terso e maestoso", ha detto riferendosi a Netanyahu.