Meloni Chef Suprema: tra pastarelle, fiction e propaganda mentre il mondo brucia come un forno a legna

Altro che servizio pubblico: la Rai è ormai “TeleGiorgia”, il canale ufficiale della Premier che, con occhioni da soap turca e vocina da spot della Mulino Bianco, si mette comoda al Tempio di Venere a raccontarci del pranzo della domenica dalla nonna. Il tutto mentre il pianeta va a fuoco, la geopolitica implode e i leader mondiali si giocano il Risiko tra Canada, Australia e Westminster.

Mentre altrove si riconosce lo Stato di Palestina e si parla (seriamente) di Terza Guerra Mondiale, la nostra Presidente del Consiglio si esibisce tra colonnati, carbonare e Ministri trasformati in comparse. Altro che Palazzo Chigi: qui sembra il set del nuovo reality “Cucina che ti passa, con Giorgia”.

E chi osa disturbare la digestione? Elly Schlein, che per una volta centra il bersaglio sparando a zero: “Niente aula, solo salotti tv”. Ha detto bene, perché Meloni la democrazia la frequenta meno del prezzemolo nei piatti gourmet.

La Commissione di Vigilanza Rai, quella che dovrebbe controllare gli show travestiti da interviste, è bloccata. Chissà come mai. Così la Regina di Fratelli d’Italia può parlare indisturbata, senza fastidiosi giornalisti, domande vere o, Dio non voglia, opposizione.

M5S e sindacati parlano di spot elettorale. Ma intanto, il pubblico è ostaggio di questa fiction patriottico-gastronomica, dove la Premier appare più come una testimonial della tradizione che come la guida di un Paese in tilt.

Certo, la cucina italiana sarà anche patrimonio UNESCO, ma la democrazia, quella vera, oggi non era nemmeno nel menù.

Anzi, pare abbia prenotato un volo di sola andata per l’esilio.

Di Aldo Luigi Mancusi