Meloni prende le distanze dalla Flotilla e rimane sullo "status quo": "Esistono canali più efficaci per aiuti a Gaza, ma tuteleremo i connazionali"

Secondo la premier ci sono "canali alternativi" alla consegna di aiuti umanitari a Gaza, tra cui la "Food for Gaza" canale "attivato dal Governo italiano"

"Si suggerisce la possibilità di avvalersi di canali alternativi e più efficaci di consegna" perché "avvalersi di canali umanitari" diversi eviterebbe di "esporre i partecipanti all'iniziativa Global Sumud Flotilla". Queste le parole con cui oggi, 4 settembre, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha risposto alla lettera della segretaria del Pd Elly Schlein nella quale la leader dem ha interrogato la premier su quali sarebbero le misure di sicurezza adottate per garantire l'incolumità dell'equipaggio imbarcatosi, negli ultimi giorni, a bordo delle navi della Global Sumud Flotilla.

Meloni prende le distanze dalla Flotilla e rimane sullo "status quo": "Esistono canali più efficaci per aiuti a Gaza, ma tuteleremo i connazionali"

Equipaggio di cui fanno parte anche diversi cittadini italiani, inclusi 4 parlamentari di cui due del PD, Arturo Scotto e Annalisa Corrado. "Vogliamo sapere cosa farà il Governo per garantire la sicurezza dell'equipaggio" aveva detto ieri la Schlein a margine della sua partecipazione a Terra, la Festa di Alleanza Verdi e Sinistra a Roma. Oggi l'arrivo della risposta della Meloni che, pur garantendo la tutela di quanti partiranno per rompere il blocco israeliano e consegnare aiuti umanitari a Gaza, storce il naso e prende le distanze, assestandosi su misure più "ufficiali". Il messaggio è chiaro: "saranno adottate tutte le misure di tutela e sicurezza dei connazionali all'estero" ma meglio che cambino modalità d'intervento. Questa l'indicazione della premier che mette in campo i limiti di capienza delle navi coinvolte: "tenuto conto della limitata quantità di aiuti trasportabili sulle imbarcazioni coinvolte, si suggerisce la possibilità di avvalersi di canali alternativi e più efficaci di consegna".

Quali? Quelli "attivati dal Governo italiano" che, prosegue Meloni, può fregiarsi di esser tra i governi più virtuosi "nel prestare assistenza alla popolazione civile". Tra i canali citati, l'iniziativa umanitaria "Food for Gaza" con cui "è stato possibile distribuire oltre 200 tonnellate di generi di prima necessità, aiuti alimentari e sanitari, toccando anche le aree più isolate e difficilmente raggiungibili della Striscia". Non solo la ridotta capacità di trasporto: evitare di unirsi alla Flotilla significherebbe risparmiare i partecipanti dai "rischi derivanti dal recarsi in una zona di crisi". Rischi che "peserebbero" sulle spalle delle Autorità statuali. Autorità che però assicureranno "tutela e sicurezza". "(...) come sempre garantito finora" conclude la premier.

L'iniziativa, dal forte impatto mediatico, ha da sempre però raccolto a sé scetticismo, per la difficoltà che gli aiuti arrivino a destinazione dato che tutte le spedizioni precedenti si sono concluse essenzialmente con la "cattura" dell'equipaggio da parte delle autorità israeliane.