Gaza, Tribunale di Roma ordina "visti di ingresso in Italia per motivi umanitari a famiglie palestinesi", ma l'Asgi: "Il Governo non agisce"

Sono 39 le persone destinatarie dei visti, tra cui molti minori, ma il Ministero non risponde: "Questa attesa ci sta costando cara, la stiamo pagando con il sangue"

Il Tribunale di Roma ha emesso cinque ordinanze rivolte al Ministero degli Affari Esteri e all'Ambasciata italiana in Israele in cui si chiede il rilascio di visti di ingresso per motivi umanitari ad alcuni palestinesi  - una quarantina circa - in fuga dalla Striscia. "5 nuclei familiari con bambini, anche piccolissimi, che necessitano di immediata evacuazione e protezione" specifica l'AsgiAssociazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione. E, tra loro, anche il marito di una cittadina italiana. Il rilascio, sancisce l'ordinanza, era previsto "entro e non oltre sette giorni dalla presente comunicazione" ma "le autorità competenti non hanno ancora agito", denuncia l'Associazione i cui legali hanno presentato ricorso per conto delle famiglie palestinesi al Tribunale, il cui primo ordine di autorizzazione all'ingresso in Italia risale ormai a 15 giorni fa.

Gaza, Tribunale di Roma ordina "visti di ingresso in Italia per motivi umanitari a famiglie palestinesi", ma l'Asgi: "Il Governo non agisce"

Dalle istituzioni però, denunciano gli avvocati, ancora nessuna risposta mentre la crisi alimentare e l'emergenza salute peggiorano giorno dopo giorno a Gaza: "Nessun aiuto umanitario entra nella Striscia di Gaza e quando una piccola quantità riesce a passare, viene spesso rubata dai saccheggiatori che approfittano del caos della guerra" racconta uno dei membri dei nuclei familiari di Gaza che hanno fatto ricorso. Il cibo scarseggia e, quando c'è, o è in dosi piccolissime, o costa troppo sicché i ritmi alimentari devono ridursi ad uno al giorno: "La mia famiglia deve comprare solo il necessario per preparare un pasto al giorno e, a volte, non riesce a procurarsi nemmeno quello". Un'attesa, quella per l'ingresso con visto, che "ci sta costando cara", minuto per minuto. In risposta alla prima ordinanza, il Ministero ha presentato un reclamo secondo cui la normativa italiana "non prevede il rilascio di visti umanitari a singoli individui da zone di conflitto, eccezion fatta nei corridoi umanitari già organizzati".

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Il Tribunale incalza e richiama agli obblighi imposti dalla Convenzione sul genocidio: "Lo Stato italiano non solo non può legittimamente ostacolare l’ingresso sul territorio dei ricorrenti in fuga da Gaza, ma anzi ha un obbligo rafforzato a consentirne l’accesso, quale misura di protezione minima e necessaria per prevenire la violazione irreparabile del diritto alla vita, all’incolumità personale e alla dignità umana". E per l'Asgi questo ritardo è gravissimo: "Le Amministrazioni competenti sono state più volte sollecitate ad ottemperare gli ordini giudiziali del Tribunale di Roma, con tutti gli aggiornamenti di aggravamento delle condizioni a Gaza pervenute dalle famiglie interessate". Il rilascio del visto umanitario sottostà allo Stato membro del rilascio, tuttavia, prosegue una delle ordinanze, "deve essere esercitato nel rispetto dei principi costituzionali e degli obblighi internazionali vincolanti".