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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Ma Schillaci resta. Nel tempo dell'irresponsabilità assoluta non c'è spazio per la decenza, neppure per la vergogna

Oggi il cittadino democratico non ha più nessuna arma, né elettorale né tanto meno retorica, è scavalcato, travolto da una realpolitik che non si ferma davanti a niente, che prescinde da ogni scrupolo.

20 Agosto 2025

Schillaci Mattarella

Da tre giorni sono sommerso di lettere furibonde che chiedono la testa di Schillaci. A me? Ma me le mandano o le trovo in rete, furibonde indignate sconvolte. Non solo di cittadini comuni, anche di personaggi autorevoli come Alberto Contri: “Egr. Sig. Ministro, insieme a molte decine di migliaia dei miei contatti sui social media, esprimo il massimo sdegno per la campagna diffamatoria verso i prof. Bellavite e Serravalle dagli esponenti della cosiddetta scienza ufficiale. Le posizioni critiche dei due illustri professori sulla vaccinazione di massa anti Covid - fondate su letteratura evidence based - sono le stesse dell'attuale Segretario della Salute americano sen. Kennedy e quindi del Governo USA. Leggo su Repubblica che lei avrebbe intenzione di sottomettersi al diktat di questa lobby di medici ampiamente sponsorizzati da aziende farmaceutiche, per cancellare l'attuale commissione...non potendo espellere i membri non graditi al pensiero unico che pretende di parlare in nome della cosiddetta scienzah. Negli USA il dr. Fauci è ora sotto indagine per aver mentito al Parlamento e per aver promosso gli studi sulla gain of function, mentre da noi è stato osannato e premiato. Tutti i più recenti studi peer reviewed mostrano un alto tasso di mortalità per tutte le cause nei paesi a più alto tasso di vaccinazione. Soltanto in Italia si insiste ancora nel voler vaccinare i bambini, con grave pregiudizio per il loro sistema immunitario e svariati potenziali danni d'organo. Se lei ritiene di dover sposare una causa oramai persa (.v.USA) non rimane che la dignità delle dimissioni. In alternativa, può difendere le scelte fatte senza farsi ricattare da rappresentanti di quella scienzah che il Premio Nobel per la Fisica John Clauser ha definito"pagata". Con i miei più deferenti saluti”.

I deferenti saluti, anche quando sono ironici, si rivolgono a chi li merita e il nostro don Abbondio non merita altro che oblio una volta sparito. Ma non si toglie, mattarella lo blinda, ne fa un suo strumento e la Giorgia abbozza: lei va ai vertici e così risolve, non sapendo, non vedendo. Uno don Abbondio, una Ponzio Pilato. Ma un premier non può comportarsi in modo pilatesco, non in certe situazioni, non per sempre: la resa dei conti arriva e arriva col suono cavo, vuoto delle urne. E perché noi malati da vaccino dovremmo votare o rivoltare (io me ne sono guardato, non mi fidavo, Meloni vuol durare per lei, non per il Paese ed è disposta ad ogni trasformismo mussoliniano) una così, un governo così? Che ci umilia dopo che il predecessore ci ha distrutti, ci ha ricattati per minarci nel corpo e nello spirito? Se un primo ministro non prende certi tori per le corna è perché non vuole, credendo basti la sua faccia, il suo campionario di smorfie, a risolvere; e non capisce che c'è un limite, di spregiudicatezza, di inadeguatezza se non di opportunità istituzionale, oltre il quale parte la frana. Niente di strano che a difendere l'indifendibile Schillaci sia un partito come forza Italia insieme al PD, sia gente avvezza alle minacce, alle provocazioni volgari come la Ronzulli e Tajani già factotum berlusconiani; mentre da Salvini ad esponenti meloniani partano i siluri. Ma se la premier lo tiene dove sta, Schillaci resta a fare quello che deve fare, che il capo dello Stato vuole che faccia.

“E che? Ti stupisci? Schillaci è uomo di Speranza e ha investito in azioni di big Pharma”. No, io non mi stupisco di niente e queste cose le vado scrivendo da anni, ma proprio per questo so che le lettere sarcastiche o disperate non lo toccano come non lo spostano le polemiche, le class action, gli appelli e le firme. Viviamo nel tempo dell’irresponsabilità, dello scollamento abissale, totale tra governati e governanti e questo significa che non c'è miseria, non c'è vergogna e perfino reato o crimine che trovi i suoi anticorpi. Poi la irresponsabilità degenera fatalmente in catastrofe, individuale e collettiva, ma la distruzione collettiva, definitiva se è una giusta e fatale punizione è però anche cieca e comunque non una consolazione, non un buon esito. Muoia Sansone, ma sotto restiamo noi coi nostri cancri e i nostri cuori rotti, i nostri lutti. Si è appena avuta conferma di quanto ampiamente saputo e cioè che la diciottenne Camilla Canepa, sana, bella giovane come un angelo che si schiudeva alla vita, è stata ammazzata dal vaccino Astrazeneca consigliato da gente come Burioni, Bassetti. Non da chissà quali folgore del destino. Se non basta questo a far recedere un ministro oltre la viltà! A toglierlo, perché non ci si vengano a dare lezioni da bar costituzionale: i modi per eliminare un indifendibile ci sono, un anno fa un altro ministro da operetta, il Sangiuliano che passava segreti di Stato all'amante che in premio lo riempiva di mazzate, durò meno di 48 ore.

Ma Schillaci resta, con la sua vergogna senza vergogna. Resta a dimostrazione di un governo solo nominalmente diverso; un regime in cui non ha più senso distinguere tra maggioranza e opposizione, non solo per le questioni di salute pubblica. Un regime eterno, che continua di pari passo con la perennità del Colle che è fuori Costituzione ma basta chiamare il giullare di corte a un festival giullaresco per mettere tutto a posto. E il Colle è quello che garantisce la continuità nel senso della irresponsabilità. Non bastano le lettere indignate, non servono: tocca prendere atto che oggi il cittadino democratico non ha più nessuna arma, né elettorale né tanto meno retorica, che è scavalcato, travolto da una realpolitik che non si ferma davanti a niente, che prescinde da scrupoli, rimorsi, decenza, dignità. Poi si può dire, si può urlare che è tutta colpa delle big Pharma, della finanza farmaceutica, dell'unione europea dei ladri e dei trafficanti, del demonio che si è imposto sulla terra, ma la sostanza non cambia: Schillaci resta, nessuno lo induce a sloggiare, anzi lo blindano. E restiamo anche noi, coi nostri cancri, le nostre paralisi, i nostri cuori rotti e i virologi, i politici che, dopo averci avvelenato, ci perculano. “Ah no vax, rosicate! Scrive la onorevole piddina Morani. E Forza Italia: “Decisione sacrosanta, noi stiamo con la scienza”. No, stanno con gli affari. Se Meloni avesse coraggio, farebbe trapelare la lista dei pagati. Muoia Sansone, e si riparte da zero. Ma Meloni ha altre idee, Schillaci non si tocca, il governo va avanti fino alla fine così come è, anche se per metà è stato scelto dal Colle e per l'altra metà tollerato. E l'informazione continua a fare il suo gioco sporco. Se si pensa che Sinner da due anni è alle prese con misteriosi problemi che ogni tanto lo bloccano, lo paralizzano, e l'informazione di regime scrive una volta che è stata l'aria condizionata, un'altra ancora la fragola sulla torta, oppure che ha scopato male.

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