12 Agosto 2025
Altro che “compagni che sbagliano”, qui siamo ai compagni che staccano. Ma staccano davvero: dalla realtà, dal senso del pudore e soprattutto dal conto corrente della gente comune. Ilaria Salis, ex inquilina delle carceri ungheresi e neodeputata europea col bollino rosso fuoco, ha deciso di prendersi una pausa. «Finalmente qualche giorno di vacanza ❤️», scrive lei, con quel tocco da influencer radical chic che tanto fa tendenza tra chi predica l’anticapitalismo… a 10.000 euro al mese netti.
E che vacanza: natura, silenzio, montagna alta, ciabatte d’ordinanza e zaino in spalla (proprietà privata di chi, lo lasciamo immaginare). Mancava solo il Che Guevara tatuato sulla borraccia e avevamo fatto bingo.
Certo, tutti hanno diritto a riposarsi. Ma quando a farlo è una che si è autoincoronata paladina degli ultimi, e che nel mentre rischia (di nuovo) il processo per la famosa “Banda del Martello”, il tutto assume un retrogusto un po’… amaro. Come quei pranzi al rifugio da 35 euro a piatto, mentre scrivi post struggenti sulla povertà altrui.
Andiamo con ordine. Dopo l’«anno intenso» – evidentemente più duro per lei che per un operaio a cottimo – Salis ci ricorda che la vacanza è un diritto, non un privilegio. E che in Italia, purtroppo, la gente non può permettersela. Ma certo, mica come lei, che grazie al capitalismo straccione che tanto disprezza, si gode l’aria di montagna con stipendi a cinque cifre e immunità parlamentare a coprire eventuali guai giudiziari. Roba che più che una vacanza, sembra una beatificazione politica.
E poi parte il sermone, come da copione: crisi dell’Occidente, stipendi da fame, capitalismo cattivo. Tutto verissimo, per carità. Ma sentirlo dire da chi siede su uno scranno dorato a Bruxelles fa un po’ lo stesso effetto di un banchiere che si lamenta del costo della focaccia.
La chicca finale? La foto. Rigorosamente casual, manco fosse un catalogo di Decathlon sovversivo: maglietta rossa (il rosso va sempre), short proletario, e lo zaino della resistenza. A mancare è solo la falce e martello ricamata sulla fronte. Ma tranquilli, il messaggio è arrivato forte e chiaro: voi restate a sudare in città, noi rivoluzioniamo il sistema… tra una passeggiata e l’altra.
Eh già. Non ci sono più i compagni di una volta. Quelli che prendevano il treno per andare in fabbrica, non l’aereo per Strasburgo. Quelli che facevano le vacanze a casa, ma non te lo rinfacciavano con un post strappalacrime.
Sarà pure cambiato il mondo, ma una cosa resta certa: la coerenza, per certi politici, è andata definitivamente in ferie.
Di Aldo Luigi Mancusi
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia