Caso Almasri, tribunale dei ministri verso inquisizione Nordio: "Governo sapeva da subito", Donzelli (FdI): "Ministro non aveva documenti, polemica sul nulla"

Secondo quanto emerso dall'indagine del tribunale dei ministri sulla mancata consegna del generale libico Najeem Osama Almasri alla Corte Penale Internazionale da parte italiana, il governo era a conoscenza della situazione. Il centrodestra nega però la presenza dei documenti

Si è conclusa nella giornata di mercoledì 9 luglio l'indagine del tribunale dei ministri sulla mancata consegna del generale libico Najeem Osama Almasri alla Corte penale internazionale da parte dello Stato italiano. Le carte hanno indicato la consapevolezza da parte del governo Meloni e, soprattutto, del Ministero della Giustizia di Carlo Nordio, del rilascio di Almasri per irregolarità procedurali. Si andrebbe quindi nella direzione dell'inquisizione nei confronti di Nordio, della premier Giorgia Meloni, del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e del sottosegretario Alfredo Mantovano.

Il centrodestra si è unito per l'innocenza del governo e per il buon operato del ministro Nordio. Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d'Italia, si è espresso molto chiaramente sulla questione: "Nordio non aveva a disposizione la documentazione sul caso, è l'ennesima polemica dell'opposizione per nulla".

Caso Almasri, tribunale dei ministri verso inquisizione Nordio: "Governo sapeva da subito", Donzelli (FdI): "Ministro non aveva documenti, polemica sul nulla"

Le carte dell'inchiesta del tribunale dei ministri hanno riportato che fin dal primo pomeriggio di domenica 19 gennaio 2025, giorno in cui Najeem Osama Almasri è stato fermato a Torino dalla Digos, la capo gabinetto del dicastero della Giustizia, Giusi Bartolozzi, sapeva ciò che stava avvenendo.

Infatti, l'allora capo del Dag, Luigi Birrittieri, le aveva scritto per una mail per comunicarle la mancanza dell'autorizzazione all'arresto del ricercato, attivandosi per trovare il modo di convalidare il fermo di Almasri e procedere poi alla consegna alla Corte penale Internazionale. Giusi Bartolozzi ha risposto di essere già informata sul fatto, aggiungendo di utilizzare "il massimo riserbo e cautela" nel passaggio delle informazioni, con l'invito a comunicare sulla piattaforma privata Signal.

Il ministro Carlo Nordio aveva dichiarato al Parlamento che il suo ufficio avrebbe appreso solamente lunedì 20 gennaio dell'arresto del criminale libico, il giorno dopo rispetto al fermo effettivo e a quanto hanno rivelato le indagini del tribunale dei ministri.

L'opposizione formata da Partito Democratico, Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle e Più Europa, all'uscita delle carte di inchiesta, è tornata all'attacco chiedendo le dimissioni del Guardiasigilli, accusandolo di aver mentito sul caso Almasri. Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega hanno invece sostenuto il ministro, che, secondo il deputato Giovanni Donzelli (FdI), non aveva la documentazione in suo possesso sul caso, definendo la protesta della sinistra come "l'ennesima polemica sul nulla".