Separazione delle carriere, approvato in Senato l'articolo 2 della riforma giustizia: "Distinte carriere tra magistrati giudicanti e requirenti"

Dopo l'approvazione dell'articolo 1 della Riforma, che attribuisce al Presidente della Repubblica la presidenza degli ipotetci Csm dei giudici requirenti e giudicanti, il Senato ha approvato la separazione delle carriere

Il Senato ha approvato nella giornata di giovedì 3 luglio l'articolo 2 della Riforma della Giustizia fortemente voluta dal governo Meloni, riguardante la separazione delle carriere fra magistrati giudicanti e magistrati requirenti. La fumata bianca è arrivata dopo l'approvazione, mercoledì 2 luglio, dell'articolo 1. Cruciali saranno le discussioni a Palazzo Madama per gli articoli 3 e 4, previste per i prossimi giorni, prima della pausa estiva di agosto.

Separazione delle carriere, approvato in Senato l'articolo 2 della riforma giustizia: "Distinte carriere tra magistrati giudicanti e requirenti"

L'aula del Senato ha dato il via all'articolo 2 del disegno di legge sulla separazione delle carriere dei magistrati, modificando l'articolo 102 della Costituzione, secondo cui "la funzione giurisdizionale è esercitata da magistrati ordinari e regolati dalle norme sull'ordinamento giudiziario". Il sì all'articolo 2 aggiunge al testo citato una frase: "Disciplinano altresì le distinte carriere dei magistrati giudicanti e requirenti".

Il nostro codice di procedura penale distingue i magistrati tra requirenti e giudicanti. I primi sono i pubblici ministeri, o procuratori: ricoprono il ruolo di accusa dello Stato, e, nei processi penali, devono dirigere le indagini e raccogliere prove contro l'accusato. I secondi invece sono i giudici, coloro che in un'aula di tribunale hanno il compito di risolvere controversie e applicare la legge in modo imparziale attraverso sentenze.

La riforma della Giustizia del governo Meloni punta alla separazione rigida delle carriere fra giudici e pubblici ministeri. Ciò implicherebbe che, all'inizio della Scuola di Magistratura, si debba scegliere se perseguire la carriera requirente o giudicante. Inoltre, non ci sarebbe più la possibilità, a carriera avviata, di cambiare ruolo da parte dei magistrati. 

L'articolo 1 del ddl, approvato nella giornata di mercoledì 2 luglio, sancisce la creazione di due distinti Csm, uno per i giudici e uno per i procuratori, a capo dei quali sta il Presidente della Repubblica. Nei prossimi giorni, prima della pausa estiva, è attesa la discussione in Senato degli articoli 3 e 4, che vorrebbero sostituire integralmente l'articolo 104 della Costituzione con la seguente dicitura: "La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere ed è composta dai magistrati della carriera giudicante e della carriera requirente”.