12 Giugno 2025
La sinistra è deprimente in quel non imparare dalle batoste, in quell'immutabile, inguaribile sostituire l'esperienza con l'arroganza: il referendum ci ha castigato duro? Noi non diciamo che è stato un azzardo, un errore, non traiamo la fatale conseguenza di uno scollamento drammatico dal Paese, no, noi c'inventiamo la matematica creativa, diciamo che comunque abbiamo vinto o quasi vinto e che i conti si fanno alla fine, cioè minacciamo; noi insistiamo, a testa bassa, se non avete voluto votare secondo le nostre indicazioni allora renderemo quelle indicazioni obbligatorie cambiando anche le regole del gioco, il sacro quorum. È la tragedia dell'ideologia, se la realtà non la rispecchia va ritorta con la morsa di ancor più ideologia. Da cui i morti a decine di milioni sotto qualsiasi regime totalitario. Ma qui siamo all'ideologia senza ideologia, a uno sbandare da ubriachi senza meta, come quello che, sbronzo marcio, cercava la chiave di casa non dove l'aveva perduta ma sotto al lampione “perché almeno ci vedo”.
La sinistra in particolare italiana è fatta di stupidi che non si accorgono o non si preoccupano di esserlo. Non peggiori degli altri ma di certo non migliori, quella della consistenza etica e intellettuale è sempre stata una trovata illusionistica per dominare le masse e soggogiogare l'opposizione che comandava. Ma la Democrazia Cristiana al potere se ne infischiava dei complessi di inferiorità, a lei bastava il comando, sapeva che gli spocchiosi comunisti pur di entrare nel gioco erano disposti a qualsiasi bassezza compromissoria e gli lasciava l'incantesimo della superiorità culturale che non c'era, c'era al massimo qualche curiosità contemporanea in più ma male assimilata e peggio ostentata. Dopo la ciclopica sbornia ideologico-terroristica che distrusse dall'interno le pretese analitiche, la sinistra intellettuale si contentò di rientrare nei ranghi del sistema capitalistico che assicurava prebende e rendite di posizione, mollando completamente la base che ci aveva creduto al suo destino. Di quel miraggio di superiorità la sinistra maneggiona e trafficante si è nutrita fino ad oggi ed ha avuto un'ultima stagione effimera ma potente nel woke che ne ha ridefinito i tratti autoritari e moralistici ma che oggi si distrugge nella sua stessa culla, l'America. Non in Italia, sottolinea il sociologo Ricolfi senza dire apertamente ma lasciandolo capire che nelle province dell'impero le cose arrivano a tempo debito, quando sono morte, come la luce delle stelle implose; se ne può lucrare ancora il possibile, i grandi affari del gender, del clima, dei vaccini della tratta umana sono lì, ancora vivi tanto più se spartiti con una Chiesa oscena, di vescovi scafisti, che papa Leone dovrà a Dio piacendo smantellare.
Ma i riflessi condizionati della propensione all'autoritarismo, alla censura, al settarismo con cui bruciare i nemici restano intatti anche nell'autolesionismo. Dopo una legnata come quella dei referendum una sinistra onesta e decente avrebbe il dovere di trarne una lezione altrettanto epocale, ma la sinistra degli inabili al lavoro, le Lelle e i Landini, le Salis e le fabbriche elettorali di pregiudicati e malviventi, la pletora di parlamentari vanitosi e cialtroneschi, quelli che un giorno comprano la Tesla e l'altro annunciano di venderla ma subito ci ripensano, non sa che persistere nelle sue miserie e nell'odio per chi campa sulla inettitudine altrui. Giorgia Meloni ha fatto poco finora, c'è chi le perdona tutto e chi la vede come una potente a metà, una che avrebbe bisogno di un cerchio di qualificati, ma se non li ha di chi altri è la colpa? Comunque non le si può addebitare il raziocinio di chi la preferisce, malgrado tutto, alla sinistra compagnia di balordi e s-pregiudicati prontissimi a rinchiudere ancora per imporre soluzioni che si confermano regolarmente disumane, catastrofiche, inapplicabili a meno di imporle con la violenza totalitaria dell'ideologia. Sui vaccini siamo qui a contare le vittime di un cimitero che si allarga ogni giorno. Sul clima abbiamo sacrificato miliardi di miliardi assolutmente per niente, sull'energia dopo sprechi immani ci ritroviamo in debito e alle prese con scenari disastrosi come quello spagnolo (dove il fallimentare capo del governo ha prontamente dato la colpa ai cambiamenti climatici), sulla fisiologia sessuale si comincia ad ammettere che costringere gli infanti a cambiare un sesso che non sanno ancora di avere è una pratica allucinante oltre la crudeltà, sulla criminale accoglienza tetragona di disperati e tagliagole dal mondo nessuno si batte il petto ma tutti corrono finalmente ai ripari. Tranne che in Italia, dove insiste un incredibile potere ecclesiastico in combutta con gli scafisti e i trafficanti. E i colpevoli sarebbero, secondo questa sinistra farabuttesca ma stupida quelli che non vanno a votare per sabotarsi da soli.
Come se il Paese non fosse già contro-colonizzato abbondantemente. I referendum sono una botta epocale? La sinistra nega l'evidenza e pensa a rendere obbligatoria (a senso unico) qualsiasi consultazione, come nelle dittature tribali, pensa ad imporre i vaccini che si autoreplicano, l'energia che non esiste, l'accoglienza che si traduce in sudditanza, l'isteria sessuale, i trattamenti medici obbligatori, il controllo delle informazioni e delle opinioni, il conformismo del potere autoritario paternalistico. E tutto questo lo chiama libertà e chiama fascismo chi lo vede e non lo accetta. Sbaglia chi ride dopo l'esito di domenica, perché la sinistra minoritaria nel Paese e nelle istituzioni ha dalla sua la magistratura, il Colle, i media finanziati dall'Agenda europea e la capacità innata di arrivare a qualsiasi conseguenza, anche spaventosa, del tutto antidemocratica per ottenere i suoi scopi.
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