29 Maggio 2025
Fonte: Imago
Il Consiglio d’Europa accusa le forze dell’ordine italiane di effettuare controlli basati su “colore della pelle” e “religione”, scatenando l’indignazione del governo. Il ministro dei trasporti Matteo Salvini non ci sta e sbotta: “Una cazzata sostenere che la polizia italiana sia razzista, come il Consiglio d’Europa”.
Dopo le recenti tensioni tra Roma e Strasburgo in merito ad alcune sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo sul tema dei migranti, un nuovo fronte si apre tra l’Italia e gli organi sovranazionali: stavolta nel mirino è la condotta delle forze dell’ordine italiane. A innescare la polemica è stata la richiesta avanzata da Bertil Cottier, presidente della Commissione contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri) del Consiglio d’Europa, che ha invitato il governo italiano a "condurre al più presto uno studio indipendente sul fenomeno della profilazione razziale nell'operato delle sue forze di polizia".
Parole che non sono passate inosservate. La premier Giorgia Meloni ha reagito con fermezza, definendo le accuse “vergognose”, figlie di “un approccio ideologico” e “pregiudizi evidenti”. Meloni ha difeso l’operato delle forze dell’ordine, ricordando i “numerosi episodi in cui agenti delle Forze dell’ordine vengono aggrediti, spesso da immigrati irregolari, mentre svolgono il proprio dovere con coraggio, dedizione e rispetto della legge”.
Anche il Quirinale è intervenuto con una nota ufficiale: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato per giovedì mattina il capo della Polizia, Vittorio Pisani, per “riconfermare la stima e la fiducia della Repubblica nelle Forze dell’ordine, la cui azione si ispira allo spirito democratico e ai valori della Costituzione”.
Le critiche dell’Ecri non sono nuove: già lo scorso 22 ottobre, l’organismo aveva denunciato episodi di profilazione razziale in Italia in un report aggiornato ad aprile 2024. Il rapporto evidenzia un aumento, in tutta Europa, di controlli di polizia condotti “sulla base del colore della pelle, dell'origine etnica presunta o dell'appartenenza religiosa”. Cottier ha rilanciato l’allarme anche nei confronti dell’Italia, chiedendo “misure decise e concrete” per contrastare la tendenza.
Le reazioni dalla maggioranza di governo sono state immediate e durissime. La Lega, con un post su X, ha definito il Consiglio d’Europa “un ente inutile da sciogliere”. Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha parlato di accuse “talmente astruse che, se non fossero offensive, sarebbero ridicole”, rivendicando che le forze dell’ordine italiane sono “tra le più rispettose delle minoranze”.
Anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha respinto le osservazioni dell’Ecri, definendole “sorprendenti e inaccettabili” e giudicando “dannoso” l’organismo da cui provengono. Piantedosi ha auspicato “una riflessione sull’utilità” di tale struttura.
Lo scontro ha raggiunto anche i banchi della Camera dei Deputati. Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha tuonato: “Le raccomandazioni dell’Ecri sono inaccettabili e vergognose”.
Ma la replica più colorita è arrivata dal vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, che ha attaccato frontalmente sia l’analisi dell’Ecri sia il Consiglio d’Europa stesso: “Il Consiglio d’Europa è un ente inutile che costa ai cittadini italiani e europei e in cambio produce cazzate, perché quello della polizia italiana razzista è una cazzata. Gli estensori di questa cazzata si dovrebbero vergognare”.
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