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Parola d'ordine: tirare a campare. Tra Lega e FdI è guerra fredda. E Giorgia Meloni fa orecchie da premier (a Salvini)

13 Maggio 2025

Parola d'ordine: tirare a campare.  Tra Lega e FdI è guerra fredda. E Giorgia Meloni fa orecchie da premier (a Salvini)

Giorgia Meloni e Matteo Salvini (fonte: Lapresse)

Le cartelle non si rottamano, ma i rapporti sì. E quelli tra Lega e Fratelli d’Italia ormai sembrano roba da coppia scoppiata che dorme in stanze separate e si parla solo per WhatsApp – e pure con i vocali a 1.5x.

Dall’ultima trovata di Salvini – la rottamazione quinquies, quella da 120 rate per dieci anni, praticamente il matrimonio dei sogni ma con Equitalia – è partita l’ennesima scintilla in un falò che ormai scalda solo i retroscena.

“Non si farà mai. È solo propaganda. La solita mossa della Lega per farsi dire di no da Meloni, fare la vittima e tentare di racimolare qualche voto tra le partite IVA deluse e i reduci della flat tax”, taglia corto un big di Fratelli d’Italia, uno di quelli che parlano solo con la luce rossa del microfono spenta e lo spritz acceso.

Meloni, dal canto suo, lascia fare. Per ora. Ma dalle parti di Palazzo Chigi sanno benissimo che l’aria è pesante. E chi respira più CO₂ politica di tutti è proprio Giorgetti, il ministro dell’Economia, che da un bel pezzo ormai ha perso la pazienza.

“Giorgetti lo sa, e fa finta di niente. Ma non può dirlo”, mormora una fonte della maggioranza col cronometro in mano. Perché – spoiler – nei prossimi mesi il banco potrebbe saltare. E i due fratelli-coltelli del centrodestra potrebbero smettere di fingere di andare d’accordo.

Dietro le quinte, il clima è da divorzio in diretta Facebook: Meloni è stufa di essere accerchiata a destra, Salvini non vuole farsi oscurare, e i fedelissimi si lanciano stilettate a mezzo stampa e battutine velenose nei corridoi del potere. E tutto mentre i sondaggi iniziano a scricchiolare sotto i piedi del Capitano e delle sorelle di via della Scrofa.

Insomma, la parola d’ordine per ora è tirare a campare, sperando che l’altro non decida di tirare il tappeto. Ma attenzione: Meloni prende appunti, e nell'agenda di governo al posto della lettera M di “manovra” potrebbe esserci la M di “mandarli a casa”.

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