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Elly Schlein vuole l'Ue partigiana, nessun problema per i banchieri di Bruxelles, basta che la sinistrash continui a tutelare i loro interessi

Una vicenda comica e surreale, che merita un commento

29 Aprile 2025

C'è la manina di Washington dietro la strepitosa affermazione di Elly Schlein alle elezioni europee - ESCLUSIVA

Elly Schlein, fonte: imagoeconomica

L'ultima geniale trovata di Elly Schlein, vestale della sinistrash fucsia liberalprogressista, che ha voltato le spalle a Marx, a Gramsci e alle classi lavoratrici per reinventarsi come sinistra arcobaleno dei capricci di consumo per ceti abbienti, merita davvero un pur telegrafico commento. Ci vuole una UE partigiana, ha detto la Schlein, come riportato da tutti i più letti e soprattutto più venduti quotidiani nazionali. Già ci immaginiamo, non senza un certo divertimento, la risposta dei banchieri delle brume di Bruxelles che detengono il dominio nell'Europa delle banche e del capitale: "va bene, cara Elly, non ci cambia nulla, basta che continuiate come sempre a tutelare con zelo il nostro interesse". Non ci stanchiamo di sottolinearlo ormai da anni: la pittoresca e tragicomica fiction dell'antifascismo in assenza di fascismo serve oggi soltanto come alibi alle sinistre neoliberali per giustificare la propria oscena adesione alla società di mercato. Le sinistre padronali infatti combattono contro il fascismo, che da 70 anni per fortuna non c'è più, se non nelle patetiche forme folkloriche di utili idioti funzionali alla fiction stessa, per non dover combattere contro il capitalismo, che quotidianamente massacra le classi lavoratrici e al quale le sinistre stesse sono ormai del tutto organiche almeno quanto le destre. Con una formula semplificatoria, la sinistra neoliberale è antifascista in assenza di fascismo per non dover essere anticapitalista in presenza di capitalismo. Per di più, l'antifascismo in assenza di fascismo diventa lo strumento fondamentale per poter giustificare il ruolo di guardiane arcobaleno della civiltà del mercato ormai da tempo assunto dalla sinistra postmoderna, la new left del capitale: la civiltà classista e violenta del mercato viene identificata con la democrazia da difendere e da proteggere contro il ritorno del fascismo, a sua volta identificato con tutto ciò che possa mettere a repentaglio la tenuta della società neoliberale, fosse anche il ritorno di Marx o di Lenin. Il 25 aprile, poi, la fiction raggiunge ogni anno il proprio punto apicale: cantano "bella ciao" e intanto celebrano operativamente il nuovo invasore, che sia Bruxelles o Washington. Cantano "bella ciao" e difendono strenuamente la violenza del fanatismo del mercato concorrenziale. Pochi anni fa cantavano "bella ciao" e invocavano l'infame tessera verde. Non mi stanco di dirlo: il sacrosanto antifascismo in presenza di fascismo proprio di Gramsci era nobile e necessario (era patriottico e anticapitalista), quello dell'odierna sinistra neo-liberale, in assenza di fascismo, risulta patetico e funzionale alla sussunzione integrale della sinistra stessa sotto il capitale.

Di Diego Fusaro 

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