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Marco Rizzo al GdI: "La responsabilità di Netanyahu nei confronti dei crimini che ha commesso è enorme"

Contattato, il leader di Democrazia Sovrana Popolare si è lasciato andare in una lunga chiacchierata sulla pace, la sinistra, l'iporcisia fatta sistema e non solo, lasciando trasparire un'incredibile desiderio rivoluzionario

14 Marzo 2025

Marco Rizzo

*immagine esclusiva de Il Giornale d'Italia

Pensare che un tempo io e il buon Marco (Rizzo) eravamo l'un contro l'altro armati, oggi fa sorridere. Lui, comunista vecchia scuola, io socialista craxiano. Tra le nostre due correnti di pensiero, diciamo che non è mai corso buon sangue. Oggi, ironia del tempo e della storia, ci sentiamo vicini, abbiamo in linea di massima idee estremamente simili, ed entrambi siamo nostalgici, ognuno con le sue peculiarità, di una sinistra dimenticata. Dovessi definire il Rizzo del 2025, userei il termine "rivoluzionario", ma non perché giri per le strade vestito come il Che, armato fino ai denti e con un sigaro sempre in bocca, ma perché predica il buon senso. Sì, il caro vecchio buon senso che tiene fede ai valori con cui è cresciuto, senza per questo precludersi il dialogo con nessuno, da Vannacci a Trump, perché il leader di Democrazia Sovrana Popolare ormai va oltre le famose etichette politiche di sinistra e destra. In questa lunga chiacchierata, di cui per motivi di spazio vi riporterò i punti salienti, non ci siamo fatti mancare niente, fidatevi. 

Allora Marco, partiamo con ordine. Sabato 15 marzo a Bocca della Verità scenderai in piazza

"Quando abbiamo letto in prima pagina su Repubblica l'articolo di Michele Serra, che fa rima con guerra, abbiamo capito che era in atto un'operazione dello Stato profondo italiano, collegato all'estero, perché Repubblica si muove solo per quello. Infatti, il giorno successivo c'era un articolo della Schlein, ovviamente non scritto da lei, che rilanciava la piazza della guerra, chiaramente presentata come piazza della pace e dell'Europa, tutto un bluff. Perché si tratta di dire sì al riarmo da 800 miliardi di euro, si tratta della recente dichiarazione di Macron sul confronto nucleare con la Russia. Questi sono disperati e vogliono la guerra per salvare i loro culi. Per questo, sabato 15 a Piazza del Popolo ci sarà tutta quella parte di intellighenzia progressista, con sindacati concertativi al seguito, niente popolo, per dimostrare che gli italiani sono per l'Europa e conseguentemente per la guerra. Dall'altra parte della città, chiaramente in un luogo simbolico, ovvero la Bocca della Verità, ci saranno gli italiani che vogliono essere contro la guerra, una manifestazione solo con le bandiere dell'Italia, nessun partito, in cui lo slogan è racchiuso nelle parole 'italiana: una sola bandiera', e il programma è 'pace e sovranità'. Sarà una piazza sovranista che chiederà al Governo italiano di non entrare in nessuna dinamica di guerra, e chiederà di capire che stiamo vivendo un momento straordinario di cambiamento del mondo".

Come ti spieghi che il PD sia così proteso verso la guerra?

"Questo è veramente il mondo al contrario. La storia si è capovolta. La sinistra, quella vera, quella che conosco io, quella della pace, di Berlinguer e i cancelli della FIAT, è scomparsa. Questa è la sinistra woke, della Schlein sul carro del gay pride, è la sinistra che vota la guerra. Ciò spiega perché la Meloni ha ricevuto i voti che ha ricevuto, soprattutto da un'Italia sovranista".

In tutto questo, che ruolo hanno gli Stati Uniti di oggi?

"Il cambiamento di rotta degli Stati Uniti è una rivoluzione, presumo simile a quella francese e a quella di Ottobre. Trump sta disarticolando il blocco occidentale del totalitarismo globalista, è una cosa enorme. Cioé, se il 9 maggio sulla Piazza Rossa ci saranno Trump e Putin, il mondo multipolare avrà il sopravvento e di questi signori della guerra perderemo le tracce, a meno che seguano Marcon e vogliano giocare l'ultima carta rischiando di provocare una guerra per trascinare l'America dentro. Potrebbero fare di tutto, come per esempio tirare un missile su di una città europea per dare la colpa ai russi, o uccidere direttamente Trump, in fondo hanno già provato a ucciderlo".

Oggi, le persone come te, realmente di sinistra, un tempo internazionaliste e oggi costrette a una posizione sovranista vengono puntualmente tacciate di complicità con il fascismo. Come ti spieghi questo capovolgimento culturale?

"Vedi, sono nato con un'idea, quella dell'analisi concreta della situazione concreta. Oggi il mondo è cambiato. Chi vuole la pace è mio alleato. Se Trump vuole la pace, per me è strategico. Se Fassino, che era il mio Segretario del PCI a Torino, dice finalmente abbiamo una banca, diventa uno che sta dall'altra parte. Poi, perdonami l'inciso, l'elemento della sovranità è solo stato abbandonato da questa sinistra. Vogliamo ricordare lo slogan della rivoluzione cubana, 'patria o muerte'? L'ANPI degli anni '50, non quello di adesso che è una succursale del PD, aveva una pubblicazione che si chiamava Patria. Sono questi che hanno cambiato gli addendi". 

Cambiando argomento, perché un certo tipo di informazione accusa Putin di tutto, incluse le Guerre Puniche, e su Netanyahu non apre bocca?

"Perché questa vicenda si gioca con due pesi e due misure. Se Putin avesse fatto un decimo di quello che ha fatto Tel Aviv, apriti cielo. Però, permettimi, guardala al rovescio. Trump viene crocifisso per un video terribile su Gaza, ma gli stessi che si scandalizzano per questo video non si sono scandalizzati quando c'era Biden che armava Israele mentre massacrava decine di migliaia di Palestinesi. Alla fine, un brutto video resta un video, di cattivo gusto ma lì si ferma, dall'altra parte possono anche indossare i guanti bianchi, ma sono sporchi di sangue. Se noi guardiamo il mainstream, quando c'era il Covid veniva servito a pranzo, colazione e cena, poi, a Febbraio 2022, come un interruttore che si spegne e accende, si è passati alla guerra e, ancora una volta, sempre lo stesso mainstream, ha iniziato a parlare male di Trump. Hanno sempre leccato il culo agli Stati Uniti e adesso li attaccano. Come con Musk, prima l'hanno osannato, adesso che si è schierato non è più il geniale miliardario americano, ma un pazzo. L'ipocrisia si è fatta sistema". 

Restando in tema Netanyahu, ricordando che la difesa dei diritti palestinesi è storicamente una battaglia della vera sinistra che fu, come interpreti questo nuovo antisemitismo che è venuto a galla?

"Bisognerebbe fare un'indagine sociologica, ma certamente io rispetto a questo ho grossi interrogativi. La responsabilità di Netanyahu nei confronti dei crimini che ha commesso è enorme, ma è anche enorme per quel che riguarda il futuro di Israele. Capiamoci con un esempio. Quando ci sono state le stragi di Falcone e Borsellino, il Governo italiano non ha bombardato la Sicilia, lo Stato si è impegnato per sconfiggere la mafia. Questo è il tema. La responsabilità di Netanyahu è verso l'umanità, ma anche verso la stessa Israele".

In conclusione, un'ultima domanda. Pensi che il tuo movimento sarà in grado di intercettare i delusi della sinistra, e se sì, perché?

"Ti dirò, il nostro tema è veramente oltre gli schemi della destra e della sinistra perché c'é stata una mutazione della composizione delle varie classi del nostro Paese. Il secolo scorso è stato caratterizzato da una contrapposizione tra il ceto medio e le classi popolari, oggi la grande borghesia, che prima giocava su quello scontro, si è involuta in una élite finanziaria che schiaccia il ceto medio schiaccia la piccola e media impresa. Questo è il momento di unire i già citati ceto medio e classe lavoratrice, il 90% del popolo compatto contro queste élite. Non più destra contro sinistra, ma basso contro alto".

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