14 Gennaio 2025
Sui programmi e notiziari di regime, anzi di reggime, tutti concordi, in romanesco regolamentare: ce vòle a scensura sui soscial, Trump è un boia, Musk uno scemo, Zuckerberg un rinnegato e guai a toccare i fact checker. Lo Zuck opportunista ha creato i suoi mostri. Semo tutti fact scecker, giù le mani dalla censura democratica. Al tg2 post di sabato sera sono tre o quattro esperti, non si capisce bene di cosa, concordi sull'inevitabilità di una stretta dalla UE quanto a diffusione delle opinioni, e anche alla svelta. I Democratisci! Buon ultimo l'eurocommissario Gentiloni su Repubblica, da dove si prepara a tornare a palazzo Chigi, sospinto dal Colle. Gianni Riotta vuole pure corsi di educazione nelle scuole, cioè rieducazione, e più tecnologia funzionale. Senza girarci intorno, bisogna fare a meno dei satelliti del Musk per averne di quelli fatti in casa, made in UE, unica vera garanzia. Di affari e sprechi e corruzioni immani è garantito. Solita sinistra statalista del pacifismo cartonato, contemporaneamente per il disarmo e per il riarmo. Il sistema di sicurezza, vale a dire del controllo, che l'Unione annuncia da vent'anni e non potrà fare prima di vent'anni? Un capolavoro, come lo è questa TV di stato che ancora si pretende pubblico servizio. Servizio per chi? Sono d'accordo tutti, da Meloni a Bonelli, nel votarsi alle istituzioni nazionali e sovranazionali; ce ne fosse uno che osi dire che lo Stato deve fare un passo indietro, deve rispettare una benché minima dimensione, individuale, privata. Tutto il contrario! Con le solite scuse degli aspiranti autocrati e degli zelanti che li seguono: limitare, dirigere, intromettersi è doveroso, è etico, garantistico, non si può lasciare alla plebe facoltà di dissentire e al limite straparlare, ci vuole il ministero della verità, la polizia del cervello, come nella canzone di Frank Zappa. In tutta quella esaltazione veniva il vomito, non si poteva sentire, uno spettacolino impensabile anche per i drammatici standard attuali. E non è una striscia di 20 minuti che passa e va, è lo specchio di una televisione di regime che teorizza apertamente il regime, le sue censure, la libertà unicamente di obbedire, di farci controllare.
Tutto un inno alla gioia per l'Unione Europea, tutto un invito a provvedere, adesso, subito, velocissimamente dice Riotta, per sviluppare regole più repressive, piattaforme più ossessive. C'era un frate pure quello romano che approvava, benediva, ma che c'entra un frate coi servizi, con lo spionaggio? tutto un trattare Musk come un Hitler drogato (glielo spieghi tu, amica Giorgia, che "telemeloni" è una fuga di gas, una entità incomprensibile e fuori controllo?). Si sentono cose turche, una propaganda indecente che si può riassumere così: libertà è censura, controllo è libertà; Zuckerberg è impazzito, Trump un dittatore siccome (per effetto domino) vanno diminuendo, almeno così annunciano, le rappresaglie dei social, l'unica democrazia possibile è quella che ti monitora, che ti imbavaglia; va stabilito una volta per tutte cosa è accettabile e cosa no e a stabilirlo siamo noi, vessilli della verità unica, della Narrazione. Delirante, e inverecondo se si considera che il tema della striscia post telegiornale erano gli attacchi degli hacker al sistema di sicurezza nazionale, alle istituzioni italiane: giusto un pretesto, tutti sono immediatamente passati a far propaganda per i fact checker, piccoli Berjia dei nostri tempi, ad invocare più intromissioni affidate a Bruxelles, questa cosca di corruzione che sa solo elaborare regolamenti paranoidi e demenziali. Diceva Riotta: se l'Europa non si sveglia ci ritroviamo nella morsa fra America e Cina. Lui, che faceva impallidire Nando Mericoni! Ma, capite, adesso in America è tornato l'impresentabile, è tornato il miliardario, anzi i miliardari. E chi lo garantisce che il falansterio europeo è più affidabile? L'ultramerikano pentito Riotta?
Ma la faccenda più agghiacciante è che dalla maggioranza di governo non è arrivato niente di niente, nemmeno una nota di biasimo, di dissociazione. In silente ma totale sintonia con le smanie autoritarie dei predecessori. Della democrazia non importa a nessuno, dai fasciocomunisti ai socialfascisti, dai frati ai parassiti dei centri sociali. Ci vogliono i fact checker, toglierli è criminale. Perché? Ma è chiaro: sono i ceffi della gendarmeria e la libertà una volta negata non deve più essere concessa, la plebe non deve riabituarsi, non deve illudersi. Deve imparare a stare costantemente schiacciata sotto il tallone dello stato autoritario che usa la tecnologia del controllo per imporre le sue fandonie criminali, le pandemie organizzate, i vaccini mortiferi, le transizioni rovinose il nuovo modo di parlare, di pensare che prevede che se uno con 30 centimetri di membro si pretende donna, allora è una donna. E se trovi qualcosa da obiettare finisci in galera o disconnesso che è lo stesso perché sei staccato dalla società, non esisti, non puoi fare più niente. Dite che alla gente la lezione dei coprifuoco e dei greenpass è servita? Anche in Iran non sono contenti di obbedire a una teocrazia di monaci spietati, ma le cose restano come sono e la tecnologia repressiva le conclama, aiuta i monaci fanatici che mandano la polizia del pensiero a prelevare le ragazzine per farle sparire.
Da noi non succede? E chi può ancora garantirlo? Con simili chiari di luna, con la televisione di Stato che arriva a livelli propagandistici nordcoreani? Se faccio un post in cui attacco la demenziale invenzione del tappo di plastica inamovibile, arrivano stormi di imbecilli e perditempo a provocare, per loro non è una imposizione folle, è un comando cui obbedire, come per le 10 dosi e la cattività decisa da qualche ministro disturbato. E non fa niente se ormai le sconfessioni e le ammissioni piovono a grandine, se il regime del contenimento sociale non ha contenuto il contagio, se il greenpass lo ha alimentato nell'illusoria convinzione di far circolare i presunti immunizzati dal vaccino che non immunizzava, se le cure diverse c'erano e subito disponibili e a poco prezzo.
Gli apostoli dei tappi e delle costrizioni europee allo stesso modo di allora vanno in furia come i cani, ti maledicono in fama di sovversivo, di eresiarca. Reazioni spropositatamente insane, perfino grottesche: tutti a definirsi antifascisti e tutti a difendere i nuovi totalitarismi conformistici dell'Europa della finanza cannibale. Che vogliono questi spaventapasseri che, in mancanza dei cari vecchi blocchi attribuiti agli algoritmi, tentano di violare i miei profili? Sfogare una vita di merda, questo è certo, ma non di meno zittirti, indurti a cancellare una opinione, insomma continuare il lavoro sporco dei fact checker di cui si sentono orfani. Rimpiangono chi li regola, quanto a dire che odiano la libertà, qualunque libertà, di qualsiasi tipo. Forse dovremmo smetterla di sentirci migliori in quanto democratici, forse dovremmo cominciare ad ammettere che le nostre democrazie sono implose, ammattite, sono finte come vergini puttane, non più diverse dalle dittature conclamate, non più baluardo contro abusi interni o invasivi ma viatico, sono contro di noi e lo sono con l'orgoglio degli impuniti, con l'arroganza del potere che non si limita. Ovvero sanno di poterlo fare, sanno che a questo punto una buona parte della plebe è assuefatta, rincretinita. Il cosiddetto servizio pubblico è oltre l'improbabile, un cliché seppellito dall'ironia o inzuppato nell'ironia, perfino nell'autoironia, ma i 20 minuti post TG di sabato 11 gennaio 2025 hanno raggiunto un picco irreale, incredibile. Nel silenzio di un governo evidentemente concorde o complice. Se non mandante, chi lo sa: l'unica cosa sicura è che lassù, da rosso a nero passando per tutto lo spettro dell'iride, hanno ancora una gran voglia di inscatolamento sociale, maranza e balordi esclusi. Non si azzardano ancora ma gli prudono le mani, lo cercano, lo aspettano. E più la realtà sputtana la Narrazione in tutto, più si inferociscono, dentro i palazzi come nei bar dei social. La Regione Toscana, preoccupata per l'ecatombe di morti improvvise specialmente (ma non solo) sui ragazzini, ha deciso di aprire una inchiesta determinata dalle ammissioni dei patologi che le mettono in relazione ai vaccini; altre regioni come l'Emilia si dispongono ad analogo passo e sapete da dove sale la decisone politica, che sa tanto di ammissione tardiva a denti stretti? Sì, dai patologi delle autopsie, sì, dai cardiologi finalmente presi sul serio, ma, anzitutto, dalle maestrine delle scuole materne ed elementari che dappertutto segnalano terrorizzate i continui improvvisi mancamenti e ricoveri di bambini che da un momento all'altro gli cascano davanti come giocattoli che han finito le pile. Chi fa questo mestiere può farsi molti nemici ma trova parecchi informatori, anche senza cercarli: “Non mettermi in mezzo, ma...”. Avendo io raccontato tutto questo, i soliti ignoti mi hanno risposto che sono "Un handicappato che non sa bere senza girare il tappo e ha finto un cancro per andare su Rete4". Meglio le morti assurde e le trovate assurde ma nel senso del potere oppressivo, che aprire gli occhi e accettare la realtà.
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