08 Gennaio 2025
Si è tenuto oggi il question time sul caso SpaceX e sul probabile accordo sulla tecnologia di telecomunicazioni Starlink tra il governo e la società di Elon Musk. È ormai il tema caldo del dibattito politico. L’opposizione preme per una spiegazione trasparente, mentre Palazzo Chigi smentisce l’esistenza di un accordo, pur affermando che le interlocuzioni con SpaceX rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società".
"Space X ha 6.700 satelliti in orbita bassa con una previsione che diventino 42mila: è un operatore che ha i requisiti per fornire capacità e servizi" allo Stato italiano, ha affermato durante il question time il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
"Ma questo non esclude che un Paese sovrano e tecnologicamente avanzato come il nostro possa gestire questi dati con apparati e tecnologie proprietarie a ulteriore tutela degli interessi nazionali”, ha proseguito. “Laddove il governo dovesse optare per soluzioni commerciali, la Difesa attiverà un tavolo tecnico per approfondire la sussistenza dei requisiti necessari a soddisfare le esigenze dello strumento militare".
L'esistenza quindi di contatti approfonditi con SpaceX non è esclusa.
Ad accendere la miccia su un dibattito già rovente ha contribuito anche il commento sul social X di Elon Musk ad un post di Salvini. “Sarà fantastico”, ha scritto il miliardario proprietario di SpaceX ad un post in cui il ministro delle infrastrutture lo definiva “una figura di spicco dell’innovazione globale”.
Parole che cozzano con la smentita ufficiale di Palazzo Chigi, ma che hanno trovato eco entusiasta nel ministro Matteo Salvini, scatenando una tempesta politica.
Oggi, la Camera ospiterà un question time che si preannuncia infuocato: Nicola Fratoianni di Avs chiederà conto dell’esistenza o meno di un accordo tra lo Stato italiano e la società americana al ministro della difesa Crosetto, ma l’aria è già carica di tensione.
Il Partito Democratico, con la segretaria Elly Schlein in testa, definisce la vicenda un grottesco “bacio della pantofola” al magnate americano, accusando il governo di svendere la sovranità nazionale e i dati dei cittadini all’azienda americana. “Questa vicenda paradossale, perché è preoccupante la disinvoltura con cui la destra promette agli uomini più ricchi e potenti del mondo contratti da miliardi di euro, pagati dai contribuenti, quando in Italia taglia sulla sanità pubblica e sulla qualità della vita dei cittadini. Una cosa è certa: ormai Salvini e Meloni si sono talmente appassionati a SpaceX da essere diventati loro stessi satelliti di Musk, alla faccia del sovranismo", ha dichiarato la segretaria del PD.
Non meno duro Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, che parla di un governo impegnato a rincorrere l’amicizia con Musk “per 1,5 miliardi degli italiani”. Per l’ex premier, la questione va ben oltre le polemiche politiche: coinvolge cybersicurezza, privacy e il futuro democratico del Paese.
Dalla maggioranza, invece, si fa quadrato, almeno in parte. Salvini non nasconde il suo entusiasmo, definendo un accordo con SpaceX una opportunità per portare innovazione e connettività in tutta Italia. Tuttavia, le divisioni interne sono evidenti: le dichiarazioni di Salvini si scontrano con la prudenza di Palazzo Chigi, che in una nota ha definito le interlocuzioni con SpaceX “normali approfondimenti tecnici”.
La questione ha assunto una dimensione ancora più intricata dopo il faccia a faccia tra Giorgia Meloni e Donald Trump, durante il quale, secondo alcune indiscrezioni, Musk sarebbe stato un ospite virtuale ingombrante.
Intanto, il centrosinistra alza il tiro: Elly Schlein promette di dar battaglia in Parlamento, mentre Carlo Calenda annuncia barricate contro l’accordo. Nel frattempo, Musk, con il suo consueto stile diretto, ribadisce: “Pronti a fornire all’Italia la connettività più sicura e avanzata!”.
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