Sangiuliano denuncia Boccia per diffamazione, il legale: "Nessuna prova di un ricatto", la Corte dei Conti apre istruttoria per "danno erariale"
Il ministro respinge le accuse di ricatto, mentre la Corte dei Conti del Lazio avvia indagini sui presunti fondi pubblici spesi irregolarmente
Prosegue anche oggi il caso Sangiuliano-Boccia, con il legale del ministro, Silverio Sica, intento a ribadire in mattinata che lui ed il suo assistito stanno "verificando una per una le dichiarazioni della dottoressa Boccia per renderci conto se c'è una violazione della riservatezza di quella che è stata la vicenda umana che ha accomunato per breve tempo queste due persone". La decisione di denunciare Boccia per diffamazione, è stata presa al termine di un lungo incontro fra il ministro e il suo difensore. La vicenda finisce dunque in procura, così come davanti alla Corte dei Conti. Secondo quanto si apprende da fonti d'agenzia, infatti, per i magistrati contabili la diatriba tra i due "non è passata inosservata" e "si stanno facendo le valutazioni del caso" per verificare se ci sia stato un danno erariale per le casse dello Stato o se sono stati spesi effettivamente solo soldi su conti privati del Ministro. Quando il tutto è balzato alle cronache lo scorso primo settembre, in merito ai soldi pubblici lo stesso aveva precisato che "non ci sono stati nemmeno per un caffè". In particolare, l’istruttoria si impegnerà a valutare se i bilanci del Ministero della Cultura sono in ordine o se risultano da essi delle somme pubbliche spese come non avrebbero dovuto, cioè per trasportare, ad esempio, privati cittadini che non avrebbero avuto alcun incarico formale presso lo stesso Ministero. Le verifiche, che saranno probabilmente svolte dalla Guardia di Finanza, saranno coordinate dal procuratore Regionale della Corte dei Conti del Lazio, Paolo Luigi Rebecchi.
Il legale Silverio Sica: Sangiuliano intende muoversi "legalmente contro chi lo definisce ricattabile"
Per quanto riguarda i tempi dell'esposto, l’avvocato Sica ha commentato come segue: "Aspettiamo si calmi la vicenda politica e poi facciamo firmare la denuncia che andiamo a elaborare". Rilasciando dichiarazioni alla stampa davanti alla sede del dicastero, il legale del ministro della Cultura Sangiuliano ha poi proseguito affermando che "non ci sono prove che sia stato ricattato, lo escludiamo certamente" e "per il materiale che abbiamo esaminato siamo nel pieno di una vicenda privatissima", per poi attaccare ogni strumentalizzazione politica della vicenda con protagonista il ministro campano: "Politicamente risponde a una logica della doppia morale tutta italiana, morale propria è quella dell'avversario", sottolinea. La secca smentita da parte del legale del titolare del Ministero della Cultura, arriva dopo l'ultima uscita pubblica di Maria Rosaria Boccia che, intervistata da La Stampa, aveva proseguito nelle accuse raccontando, tra le altre cose, che Sangiuliano "è ricattato" da persone "che hanno ricevuto agevolazioni", tutte informazioni trapelate da conversazioni private del ministro con altri politici e che l’imprenditrice avrebbe avuto modo di ascoltare. Dichiarazioni subito bollate come false dal Ministero stesso. A smentire Boccia è sempre Sica: "Credo che il ministro sia assolutamente sereno, dispiaciuto per la sua carriera politica ovviamente. Per quello che noi riteniamo e abbiamo visto è stato un ottimo ministro fino a questo momento". "È stato", prosegue l’avvocato parlando con i giornalisti, "perché poi c'è stata questa polemica. È evidente che nell'opinione pubblica si può formare un giudizio negativo". Sica ha poi detto la sua in merito alle eventuali dimissioni di Sangiuliano: "Penso possano rispondere anche a una sua libertà di azione. Noi come legali non entriamo nel merito delle dimissioni o meno ma se dovessi esprimere un'opinione assolutamente personale direi che il ministro potrebbe recuperare la sua libertà di azione in questo momento rispetto a una bagarre politica di questo tipo tornando a essere un libero cittadino".