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Sea-Watch International a muso duro contro la Meloni e il Governo italiano: "Auguriamo loro il peggio"

Sono volate parole pesanti, come si usa dire in gergo, tra il nostro Governo e Sea-Watch, in occasione della visita della Meloni in Libia per discutere il problema dell'immigrazione

18 Luglio 2024

Sea-Watch International a muso duro contro la Meloni e il Governo italiano "Auguriamo loro il peggio"

Qualcuno ricorderà con una certa nostalgia i tempi del fair play, quando le cose si usava dirle con una certa eleganza e un tono pacato. 

Erano anni di grande ricchezza culturale, ma le cose sono cambiate e, se prima con un vaffa si diceva tutto, oggi quella semplificazione semantica ha ceduto il passo ad una violenza degna di Mad Max o The Warriors.

Nel mentre che il nostro Premier, insieme al Ministro Piantedosi, si trovavano in Libia per partecipare al Trans-Mediterranean Migration Forum, cercando di trovare un accordo in grado di limitare le migrazioni verso il nostro Paese, l'ennesimo dai tempi del duo Berlusconi - Gheddafi, i ragazzi della Sea-Watch International hanno diramato un comunicato stampa non esattamente pacifico.

"politici del governo italiano Meloni e Piantedosi sono oggi in Libia per lavorare con il primo ministro della Libia occidentale Dabaiba sulla loro politica migratoria distopica. Di qualunque cosa parlino, probabilmente mira ad aumentare il numero di uccisioni nel Mediterraneo. Auguriamo loro tutto il peggio", questo il testo di un commento che sembra una vera e propria dichiarazione di guerra, oltre che una maledizione in stile Occhio, Malocchio, Prezzemolo e Finocchio con quel "Auguriamo loro tutto il peggio".

Foti, capogruppo di Fratelli D'Italia alla Camera, ha giudicato gravissimo l'intervento a gamba tesa di Sea-Watch.

Fin qui è cronaca, ma la realtà su cui dobbiamo riflettere è un'altra, ovvero un innegabile incitamento all'odio.

Pur comprendendo la rabbia dei tipi della Sea-Watch per le tragedie che ogni giorno si consumano nel Mediterraneo, siamo sicuri che un invito al "peggio" sia la soluzione? Siamo sicuri che con questi toni da centro sociale degli anni '80 si possano ottenere i risutati sperati? Siamo sicuri che la brutalità verbale porti più risultati di una diplomatica conversazione per fare, e non per distruggere?

Non si spiega poi, come mai, fin quando a Palazzo Chigi comandavano gli amici di una certa finanza e di un certo tipo di salotti apparentemente di sinistra, i toni erano di ben altro spessore, mentre con Giorgia tutto debba finire in accuse, minacce e via discorrendo. 

Meditate gente, meditate...

Di Aldo Luigi Mancusi

 

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