Marsilio (cdx) riconfermato presidente in Abruzzo, battuto D'Amico, 53,5% vs 46,5%: "Il campo largo non è il futuro"

E alla fine Marsilio è stato riconfermato presidente in Abruzzo. Il governatore uscente del centrodestra ha battuto il candidato di centrosinistra Luciano D'Amico con il 53,5% dei voti, mentre l'uomo di Schlein, Conte e Calenda si è finora fermato al 46,5%. La coalizione di governo dunque si conferma alla guida della regione, confermando un po' quelle che erano le sensazioni e gli exit poll. Anche gli ultimi sondaggi davano Marsilio in vantaggio anche se lo scarto è stato molto ampio e il testa a testa c'è stato solamente nei primi minuti dopo lo spoglio. Grande euforia del fedelissimo della Meloni: "La mia conferma è una pagina di Storia, il campo largo non è il futuro". FdI è il primo partito in regione con il 24,1%, poi Lega al 7,8%, FI 13,2%. Centrosinistra Pd al 20,6,9%, M5S al 7%, Azione al 4%.

Marsilio (cdx) riconfermato presidente in Abruzzo, battuto D'Amico, 53,5% vs 46,5%

Marsilio esulta. Sarà lui il presidente in Abruzzo per i prossimi cinque anni. Meloni puntava molto su uno dei suoi uomini di punta e il 56enne romano l'ha ripagata con una vittoria schiacciante: "Qualcuno ci ha sottovalutato e a mezzanotte ancora raccontava di un testa a testa che non è mai esistito, se non nei sogni di chi ha provato a raccontare un altro Abruzzo, non quello che hanno scelto gli elettori", ha dichiarato raggiante.

A spoglio non ancora completato è enorme il vantaggio su Luciano D'Amico, la carta che ha giocato il cosiddetto campo largo per bissare il successo in Sardegna. Successo che non è arrivato, ragion per cui partiranno delle riflessioni importanti. Neanche la carta dell'affluenza, che si pensava potesse essere decisiva alla vigilia del voto, è stata poi in realtà utile. Questa, si è fermata al 52,29%, registrando un leggero passo indietro rispetto al 2019 quando era al 53%. Stesso dicasi per gli indecisi.

Il premier al contrario guarda alle europee con fiducia. La vittoria in Abruzzo le restituisce vigore dopo che il suo candidato, Paolo Truzzu aveva perso l'isola sarda, seppur con un minimo scarto contro Alessandra Todde.