13 Febbraio 2024
Fonte: Facebook (https://www.facebook.com/palazzochigi.it/photos/4400488090019137)
XXXNota confidenzialeXXX
Dopo mesi di liti roventi, il destino del fu terzo polo e dell’intera galassia liberale e riformista potrebbe risolversi nella stessa giornata, in un raggio di poche centinaia di metri. Infatti sia l’assise sugli Stati Uniti d’Europa convocata da Emma Bonino e Più Europa, che l’assemblea nazionale di Libdem europei (associazione del mondo liberale, appartenente alla famiglia dell’Alde come Più Europa ed Azione), si terranno a Roma il 24 febbraio. La prima al Roma Life (9,30/12,30), la seconda al hotel Palatino (9,30/16), per l’appunto a poche centinaia di metri di distanza. In entrambe le assemblee, stesso ordine del giorno, cosa fare alle elezioni europee del 9 giugno? Con quali alleanze procedere?
A tenere banco sarà la proposta di Emma Bonino sugli Stati Uniti d’Europa. Ovvero una lista di scopo che parta da Più Europa, Libdem, Azione e Italia Viva, per offrire agli elettori una novità sinceramente europeista sulla scheda elettorale e per portare Renew Europe (che si contendera’ con i Conservatori di Giorgia Meloni la terza posizione come gruppo più rilevante del PE). Un assunto che partirà come maggioritario sia nel consesso della leader radicale che in quello di Oscar Giannino, Sandro Gozi, ed Andrea Marcucci. Con due incognite rilevanti: Carlo Calenda ribadirà la sua contrarietà all’operazione? Il Presidente di Più Europa Federico Pizzarotti, in virtù del rapporto con il leader di Azione, farà mancare i suoi voti alla proposta di Emma Bonino (circa 1/3 dell’assemblea)? E se Calenda andrà per conto suo, nonostante il malessere di tanti suoi potenziali candidati, ci sarà comunque la lista per gli Stati Uniti d’Europa?
La risposta più logica, è che al netto della posizione assunta da Azione, Più Europa, Libdem ed Italia Viva possano procedere alla messa in campo della lista di scopo. Il partito di Matteo Renzi ha dato da subito parere positivo alla proposta sulla lista di scopo, in modo inequivocabile con l’intervista di Maria Elena Boschi. D’altra parte nei giorni scorsi, Emma Bonino, era stata chiara: no a veti. Ed è la stessa posizione con cui Andrea Marcucci, presidente di Libdem Europei, comincerà la sua assemblea: serve mettersi insieme, senza preclusioni. Insomma il futuro di quello che è stato alle elezioni politiche il terzo polo, passa inevitabilmente dal 24 febbraio e con un orizzonte più ampio, quello della dimensione europea. Un passo avanti deciso, dopo tanti tentennamenti e lacerazioni. Non a caso, Emma Bonino, anche per neutralizzare Pizzarotti, pensa ad una lista senza simboli di partito, e ad un mix tra personalità nuove ed europarlamentari esperti.
XXX
Primi dissapori tra Palazzo Chigi e Banca d'Italia. Nell'inner circle di Giorgia Meloni non hanno affatto preso bene le parole pronunciate nei giorni scorsi dal neo governatore di Bankitalia Panetta: "tanto valeva tenerci quello c'era prima..." la battuta più ricorrente. Ma cosa è successo, cosa ha provocato tanta irritazione al vertice del governo del paese? In verità, a palazzo Chigi si aspettavano un deciso cambio di rotta rispetto alle precedenti gestioni di Palazzo Koch, giudicate troppo prudenti ed "europeiste". Invece, quando Fabio Panetta al Forex di Genova ha detto senza troppi peli sulla lingua che l'Italia dovrà "imprimere un'accelerazione al consolidamento dei conti pubblici" attraverso "una gestione prudente della finanza pubblica" con "adeguati livelli di avanzo primario" a Chigi hanno avuto un sobbalzo, al governo è parsa come una vera e propria "scudisciata". "Sembrava di sentir parlare Gentiloni". Tanto più che con il ritorno del patto di stabilità i margini di manovra saranno strettissimi per non dire inesistenti. E questo lo sanno tutti. Ma proprio per questo le parole del governatore hanno aggiunto sale sulla ferita. "Stiamo già facendo tutto il possibile e abbiamo già dimostrato di saper far quadrare i conti" aggiungono dal giro meloniano. Cos'altro dobbiamo fare? Ma allora perchè, si chiedono, anche il governatore della Banca d'Italia (scelto dai sovranisti) sembra già essersi schierato dall'altra parte, cioè con Bruxelles? Sotto sotto dalle parti di palazzo Chigi aleggia il timore che qualche "talpa" stia già scavando per arrivare ad un nuovo governo dopo le elezioni europee...
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia