02 Febbraio 2024
I temi della pace, della custodia della “casa comune” e della salvaguardia del valore umano e del lavoro. Sono le tre “sfide” che il Presidente generale uscente del Movimento Cristiano Lavoratori, Antonio Di Matteo, ha lanciato alla platea del XIV Congresso Generale del MCL, in corso all’Ergife Palace Hotel di Roma (Largo Lorenzo Mossa), e che si concluderà nella mattina di sabato 3 febbraio. Ospiti della prima kermesse, tra gli altri, il Ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, il Ministro del lavoro e delle politiche sociale, Marina Calderone, il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Matteo Zuppi e il deputato Lorenzo Cesa.
“Dopo la crisi economica e la pandemia”, ha detto Antonio Di Matteo, “serviva una scossa dal basso. Necessitava ascoltare la base, raccoglierne le istanze, i desideri, le prospettive, per ripartire con nuovo slancio. Si tratta di valorizzare la nostra vocazione nel farsi prossimo ai bisogni di chi ogni giorno percorre con noi un pezzo di strada”. Il Movimento Cristiano Lavoratori ha rivendicato il proprio ruolo nel dialogo sociale europeo. “Oggi”, ha detto Di Matteo, “nel parlare di Europa, alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Parlamento, per noi di MCL resta fondamentale l’insegnamento di uno dei nostri padri fondatori. Il visionario Giovanni Bersani che seppe sempre guardare alle sfide da affrontare con lo sguardo rivolto all’Europa e al processo di costruzione della pace”. Per Di Matteo “diversi sono gli aspetti su cui l’Italia deve compiere dei grossi passi in avanti anche alla luce delle direttrici indicate dal PNRR e della sua progressiva attuazione, secondo quanto evidenziato dall’Istat. Ci troviamo davanti a una crescita che, però, lascia fuori i giovani e le donne. Un aumento dei tassi di partecipazione al mercato del lavoro di queste due categorie contribuirebbe non poco al rafforzamento della crescita e a garantire anche una sostenibilità del sistema di welfare”.
Di Matteo ha poi lanciato alcune proposte: “creare un piano nazionale per la piena e dignitosa occupazione giovanile; incentivare sistemi di innovazione aperta che consentano alle imprese di rafforzare il loro percorso innovativo, incentivando delle competenze e la riduzione dei rischi in fase di progettazione dell’innovazione, prevedendo, altresì, aiuti e sgravi per l’inserimento negli organici di nuove competenze; rafforzare lo sviluppo del paese in ottica di autonomia produttiva sostenendo anche il comparto agricolo e post-industriale; incentivare imprese e servizi attraverso forme di riduzione del costo del lavoro; pensare politiche di delocalizzazione del lavoro, favorire il rientro in Italia di giovani con sostegni alle imprese che li contrattualizzano; ridefinire le aree di vocazione del paese, da quelle turistiche ai poli industriali, per pianificare e spendere la meglio risorse che andranno impiegate nei prossimi anni; sostenere la realizzazione delle grandi opere previste nei piani e nei progetti TEN-T con la realizzazione dei 4 corridoi che attraversano il paese”.
Per il leader della Cisl Luigi Sbarra “sappiamo quanto il percorso compiuto in questi anni dal Movimento Cristiano dei Lavoratori abbia incrociato quello della Cisl nel comune terreno di ispirazione dei valori della dottrina sociale della Chiesa: personalismo, sussidiarietà, responsabilità, partecipazione. Mentre tutto attorno a noi cambia velocemente, con le trasformazioni gigantesche sotto il segno delle nuove tecnologie, sviluppo digitale e robotica il lavoro resta il principio fondamentale da far vivere nella realtà di ogni giorno. Questo deve essere il nostro comune impegno, se vogliamo davvero ricucire il Paese e chiudere gli strappi di una società con troppe disuguaglianze e troppi divari". Per il sindacalista "al centro dell'agenda nazionale vanno messe le ragioni della sostenibilità, stabilità, dignità e qualità del lavoro, sicurezza, il che vuole dire più formazione permanente, istruzione, riqualificazione delle competenze, welfare sociale, mutualistico e sussidiario. Vuol dire reimpostare il rapporto tra capitale e lavoro sulle basi della partecipazione e della democrazia economico".
La sfida dell'Intelligenza Artificiale "indubbiamente può sottrarre numerosi posti di lavoro", è "una rivoluzione che può mettere a soqquadro l'attuale impianto di contratti e metodi di lavoro. E' possibile che la tirannia degli algoritmi riduca di nuovo l'uomo in schiavitù, pensandolo come un ingranaggio di produzione". Ad affermarlo è stato il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Matteo Zuppi. “La tecnologia sta cambiando molte cose, se non altro sta scongelando il tempo e lo spazio del lavoro. Si creano nuove opportunità ma si richiede una differente formazione e capacità di adattamento", ha continuato Zuppi, per il quale serve dunque "una nuova riflessione etica" e "non bisogna dimenticare l'esigenza di trasparenza e sicurezza circa la dignità delle persone”.
Il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, nel corso del suo intervento, ha affrontato la legge di bilancio. “Si fa presto a dire che serve una legge di bilancio anche di prospettiva”, ha detto, “ma, quando ci sono due conflitti in corso, il primo da quasi due anni, e questi incidono sugli approvvigionamenti energetici e, quindi, sui costi delle bollette e dei consumi quotidiani delle famiglie e delle imprese, come non tradurre la preoccupazione derivante nella destinazione di una parte delle risorse della legge di bilancio per evitare il più possibile contraccolpi? È chiaro che le risorse che hanno questo tipo di destinazione vengono distolte da altre. A questo si aggiungono le difficoltà interne legate alle tante crisi in atto, per cui è aperto un confronto con le organizzazioni sindacali che è molto positivo e molto costruttivo, nonostante l'asprezza in certi casi dei toni".
Vicino agli agricoltori il vicepremier Antonio Tajani. “Non puoi occuparti di una stalla se non sai come funziona una stalla", ha detto il vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso del suo intervento al XIVC Congresso generale del Movimento cristiano dei lavoratori, “Se a Bruxelles fossero stati sensibili ai temi veri, non ci sarebbero stati centinaia di trattori oggi in piazza a Bruxelles. La violenza è sempre da condannare, ma bisogna evitare di esasperare settori dell'economia. Si sacrifica l'uomo e il lavoro in nome del nuovo panteismo in difesa del clima. Non si può sacrificare l'uomo in nome di una nuova ideologia. Non servono ciarlatani ma solo persone che promettono ciò che si può fare". Il Ministro ha definito Greta Thunberg la "papessa" e Frans Timmermans il "ciambellano" del "nuovo panteismo". "Quando si pensa di fissare obiettivi che non sono raggiungibili”, ha dichiarato, “la papessa Thunberg si è posta il problema dei posti di lavoro che si potrebbero perdere in nome del nuovo panteismo? Persone che non sono mai entrati in una fabbrica o in una pantana".
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