Venerdì, 05 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Dietro la presentazione del libro di Speranza, una voglia di vendetta e di totalitarismo che fa spavento

Alla Sala della Regina della Camera si doveva discutere del libro redivivo dell'ex ministro: lui, Conte e Schlein, officiati da Annunziata, hanno solo vomitato odio verso "le destre", i "novax" e i cittadini che "fanno pena" se chiedono verità. Cercando il modo di riallearsi.

31 Gennaio 2024

Speranza Conte e Schlein

La falsa conferenza stampa, falsa e bugiarda, di Roberto Speranza per ripresentare il suo manoscritto redivivo e redimorto (zero vendite: manco li piddini) sulla pandemia più oscena del mondo, alla presenza di sodali in platea e sul palchetto, dall’ex premier pochettato Conte alla segretaria patafisica Schlein, ciambellana la piddina organica Lucia Annunziata, non è risultata tanto squallida per quell’annunciato, scontato autoincensarsi, quello scantonare dalle responsabilità quel riscrivere la storia con le armi della menzogna sovietica; la sua autentica cifra andava cercata nel sussunto, in quello che lasciava capire. E quello che si capiva era una inquietante, violentissima voglia di resa dei conti. Di pandemia naturalmente non si è parlato, di quel libro ridicolo, tragicomico, ma più farsesco, men che meno, quello che contava, che stava in agenda, fin da subito, erano due cose: un odio davvero meschino, incarognito, persino paranoide, ma verosimilmente simulato in buona parte, verso “le destre”; e la spasmodica isterica ricerca di campo largo, di rialleanza tra postcomunisti e anarcoidi arrivisti grillini. Il tutto in vista di un obiettivo precisissimo: tornare, riprendere il potere, scalzare quelli che a tutti gli effetti sono percepiti come abusivi, avventizi premiati dal voto, da un popolo splendido fin che obbedisce, altrimenti stupido, criminale, vile, che si permette perfino di esprimere una preferenza democratica: non dovrà succedere più, e non succederà mai più. Lo hanno messo in chiaro tutti, lo ha precisato più di tutti proprio la segretaria armocromista, che non era nessuno ai tempi foschi della pandemia, che tornerà ad essere nessuno domani mattina, ma che, essendo la più sciocca, è anche la più imprudente. È lei che condensa il comune sentire: com’è possibile che, “essendo noi così bravi”, testuale, non ci obbediscono più? Ma dovranno, oh se dovranno. L’idea è espressa in modo confuso, ma si percepisce nettamente: quando li avremo fatti fuori, quando riavremo il potere, sistemeremo tutti i conti e questa volta a nessuno sarà lasciata la possibilità di fiatare. Torneremo con lo stato autoritario, ma sapendo quello che facciamo, senza più spazi, senza spiragli, fino alla galera, fino, se occorre, a misure da regime sudamericano o asiatico. Non succederà più che “i cittadini si sono a un certo punto stancati di lockdown per colpa delle destre che hanno strumentalizzato”.

Capite? Non perché alienati, distrutti, umiliati oltre ogni dire da misure ferocemente sbagliate, inutili, controproducenti. Non per il ricatto, improntato a menzogna, su vaccini tutti da testare, sperimentati nel sangue di chi li assumeva con la forza. Non per una residua dignità individuale, civile e democratica. No, perché “i novax” sono maiali, sono mostri, una sottorazza da schiacciare, come dicevano i nostri servi, le nostre puttane del re, e la prossima volta verranno davvero spazzati via. Sono i capri espiatori perfetti, meritano la strage. Perché non sarà più possibile esprimere la più pallida idea del dissenso, e a questo punto la tecnologia autoritaria ci permetterà un controllo capillare, totale. Perché anzitutto le menti verranno piegate.

Il sovietismo in purezza. Questo dicevano, più o meno senza dirlo, ma dicendolo, ma lasciandolo capire anche troppo bene, i vari Speranza, Conte, Schlein, eccetera. Draghi non c’era, ma non serviva, lui è quello che ha finalizzato il lavoro preparatorio del Giuseppi, ha imposto le pressioni più spaventose, ha mentito nel modo più impune: “Non ti vaccini, ti ammali, muori”. Ed era l’esatto contrario. Quanto a Mattarella, nessuno lo tiri per la giacca: non serve, si sa come la pensa, è un garante dell’Agenda e gli va dato atto di non essersi mai nascosto: “Non si dia spazio ai novax”; “Non si invochi la libertà di scelta per non vaccinarsi”. Eccetera. Gli orrori e le oscenità di quei governi, sono tre anni che li raccontiamo: qui basti annotare che sono stati disinvoltamente ignorati, quando non addirittura nobilitati, distorti, con una impudenza e una faccia tosta che bastavano a muovere a spavento. Perché chi riesce a mentire così, è davvero capace di tutto.

La commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid? Lorisgnori, ex potenti, si permettono l’arroganza malcreata di sempre, condita da vaghe avvisaglie di minaccia: “Nessun problema, zero paura, la pagheranno quelli che l’hanno voluta, però mi fanno pena”, ringhia lo sghembo, più che mai cadaverico, che pare sempre debba cascare a pezzi sparsi, i denti, gli occhi, le membra, ma sempre con quella spocchia inquietante del potere, seppure potere decaduto. Gli fanno pena, a Speranza, i cittadini che chiedono verità e giustizia, magari perché dopo le due, tre, cinque dosi si sono trovati in corpo un cancro, un linfoma, una leucemia fulminante, un cuore improvvisamente crepato. Del resto, non erano loro a dirsi nelle chat di tacere, di imboscare le segnalazioni, di censurare i dati, “qui bisogna salvare i vaccini”, evidentemente più importanti di chi li assumeva?

Gli fanno pena, sono tutti “novax”, e il disprezzo di Annuziata è saturo, di più nella sua faccia, nel suo sibilare quel termine razzista, già maledetto, non ci sta. E continua a pompare perché si mettano d’accordo, Cristo santo, la facciano questa alleanza PD-5Stelle, se no come fanno a tornare? Sì, d’accordo, poi la magistratura targata, organica, la sua longa manus non la farà mancare, ma anche loro politici debbono trovare un modo, perdio. E invece Conte nicchia, non si fida della spaventapassera armocromista, aspetta nuovi e più pesanti, più attrezzati interlocutori. Schlein ormai l’ha mollata anche la UE, che è la casa madre del PD, il quale funziona come cassa di risonanza dell’agenda vaccinale; e il progetto da sinistra è chiaro: riprendere in mano il potere, tornare ad imporre lo Stato totalitario ma questa volta veramente per tutto: vaccini, pandemie “X”, cambiamenti climatici farlocchi, transizioni green megatruffaldine, carni sintetiche, obbligo e divieto di parlare, di scrivere, di dissentire, di comunicare via social, di scegliere di che vita vivere, di che morte morire, con quale auto muoversi, ma che dico, nessuna auto più, i 30 all’ora sono solo un passaggio veso l’estinzione, di quale sesso amare: tutto meticolosamente, ossessivamente prescritto e controllato, c’è uno strumento per tutto, un programma per tutto, una tecnologia per tutto. In modo da non lasciare niente. “Come possono non ascoltarci, se siamo così bravi?” si stupisce Schlein e nel suo delirante sogno da Panopticon è genuina. Come lo è l’altra ortodossa, Anna Ascani, quando, con un fremito erotico nella voce, parla di “misure eccezionali imposte per forza di circostanze” e ipotizza una gestione futura della sanità pubblica in scia. Da espatriare, subito.

Torneremo, ma questa volta cattivi sul serio. Come nella storiella su Hitler redivivo. E sempre quel basso continuo, spietato, sulle destre schifose, orrende, infami, abusive. E mentono, sapendolo, e lo sono, ingrati perché per tutti i tre anni della sospensione democratica le “destre” tutto hanno fatto tranne che argine; una parte, la Lega, stava al governo con loro ed ha avallato ogni misura repressiva. La Meloni stava alla finestra, ma non ha mai spinto il partito ad appoggiare le proteste, che così sono rimaste senza sponde politiche, se le sono cercate, inventate, ma all’insegna di quell’avventurismo, non scevro da opportunismi personali, che le ha condannate. Ora, questa destra ha mille motivi per venire avversata, a partire dal fatto che, oscenamente, prova a recuperare i piani concentrazionari dei predecessori, salvo rimangiarseli una volta sputtanata; e, volendo pochi o neanche uno per essere apprezzata; però, e non tanto paradossalmente, resta una opzione attualmente migliore, o meno peggiore, di questi fanatici, questi ayatollah rossi che vogliono tornare per imporre un velo di piombo e di amianto “su tutte e tutti”, come piace loro salmodiare. Non perché i destri di oggi siano geneticamente migliori, ma per la semplicissima ragione che vogliono durare e non possono ancora scoprire le carte. Ma se c’è una cosa che si capiva bene dalla taroccatissima conferenza stampa per discutere ufficialmente di un libello imbarazzante, è che il futuro che ci attende è spaventoso, che è ancora peggiore del passato, che praticamente tutti sono d’accordo nell’imporcelo, fidando nella consistenza di fango dei cittadini, e che, di là dal velo di Maya dell’odio e degli insulti reciproci, dei proclami, delle retoriche patriottarde, questa SinEstra è convinta, resta convinta della sudditanza all’intrico tossico di sovrapoteri ultranazionali i quali hanno apparecchiato un mondo dove solo i ricchi si salvano e chi prova a sopravvivere verrà spazzato via senza neppure più gli scrupoli di facciata democratica. Perché, come ci hanno ripetuto fino alla nausea in tempi di reclusione collettiva, la democrazia è sopravvalutata, la libertà era un reato, la Costituzione una favola da rileggere, in senso woke, l’Occidente è fottuto e i regimi alternativi sono tutti preferibili. Quanto sono coglioni anche quelli che, con l’acqua sporca, buttano via il bambino! Preparano la strada a quanti vogliono vendicarsi e lo faranno. Torneranno - o si metteranno d’accordo, tutti insieme, “ma questa volta cattivi”. Non c’è da illudersi. C’è solo da trasformarsi, tutti, ciascuno di noi, per qualunque cosa, su ogni fronte, in Fleximan, inventandoci una durezza di carattere, un intransigenza, una forza che non abbiamo mai avuto. Fleximan. Hardman o l’Uomo Ragno, come vi pare, ma se non ci riscopriamo supereroi questa volta non ci salviamo.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x