uirinale
24 Gennaio 2024
Sergio Mattarella e Giorgia Meloni, fonte Imagoeconomica
Giorgia Meloni e i poteri forti. La leader di Fratelli d'Italia ha paura che la vogliano mandare a casa. Ed è proprio per questo motivo che nella strategia dei vertici di Fratelli d'Italia al primo posto c'è la riforma costituzionale. E si sta accelerando al massimo. A via della Scrofa sanno benissimo che l'unico modo che si ha per impedire ai poteri forti di riprendersi la scena (magari con la "scusa" di un governo per la "crescita" o di qualche altra emergenza nazionale) è quello di tagliargli l'erba da sotto i piedi, di renderli innocui grazie ad una sana e consapevole riforma costituzionale. Ma bisogna fare presto, prima che qualcuno si inventi il solito governicchio con la scusa della solita emergenza istituzionale. Che in Italia non manca mai. Ecco perchè si sta accelerando al massimo sulle riforme cedendo senza colpo ferire l'autonomia differenziata alla Lega di Salvini. Entrambi i leader, Meloni e Salvini, blinderebbero la poltrona.
Rendere inoffensivo il Quirinale è la madre di tutte le riforme. Una riforma che prima ancora di dare nuovi poteri alla Premier (che ne ha già quanti ne vuole basti pensare che ormai si governa solo con i decreti legge) servirà a tagliare le unghie a tutti quelli che, nella legittima divisione dei poteri tra esecutivo legislativo e giudiziario previsto dalla Costituzione, un domani potrebbero mettersi di traverso. Una riforma "contro" e non "per".
Come anticipavamo nelle scorse settimane il vero motivo per il quale Giorgia Meloni ancora non ha deciso di candidarsi è che non aggiungerebbe granché a Fratelli d'Italia. Infatti, secondo un sondaggio appena divulgato di Antonio Noto per Bruno Vespa, la leader aggiungerebbe un misero 0,8%, alle percentuali di partito. Più che una candidatura, un danno di immagine.Elly Schlein è ancora la vera segreteria del PD. O c'è già un segretario ombra? Anzi due perchè le vere decisioni, quelle che contano (con Washington, Quirinale e Bruxelles) vengono prese da Dario Franceschini e da Paolo Gentiloni. E la Schlein? A lei gli lasciano fare la gruppettara e le dichiarazioni da 10 secondi per i tg. Dopo le europee? A Gentiloni andrà il partito. Ma non come segretario, come presidente. Per la segreteria potrebbe rimanere Elly oppure Dario Nardella se prenderà molti voti (è per questo che si vuole candidare a tutti i costi, per puntare alla segreteria del Nazareno). In netto ribasso le quotazioni di Bonaccini.
I servizi segreti di mezzo mondo si stanno attivando intorno alle elezioni americane e, in particolare, sull’eventuale elezione di Donald Trump. Un'ombra minacciosa, non solo per quello che l'ex presidente potrebbe fare se tornasse in carica, ma anche perché gli equilibri politici e istituzionali degli Stati Uniti sarebbero minacciati dalle ripercussioni dei suoi numerosi guai giudiziari.
Secondo report riservati in nostro possesso "si potrebbero prevedere addirittura scontri interni nel Paese tra Istituzioni e popolazione. Se Trump dovesse vincere avrà contro tutto il Deep state il quale farà del tutto per affondarlo, rischiando di provocare anche una guerra civile". Se Trump non dovesse passare, invece, la popolazione potrebbe gridare al broglio, scatenando reazioni violente. Insomma, per gli Stati Uniti d'America gestire la vittoria o la sconfitta di Trump sarà un problema durissimo.
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