09 Dicembre 2023
Paola Concia e Valditara, fonte: fotoeffetti.com
Paola Concia, attivista Lgbt ed ex deputata Pd non avrà più un ruolo per quanto riguarda l'educazione alle relazioni nella scuola. "Dal momento che la scuola italiana ha bisogno di serenità e non di polemiche, ho deciso di non attivare l'incarico di garanti del progetto 'Educazione alle relazioni' a Suor Monia Alfieri, Concia e Zerman. Il progetto andrà avanti senza alcun garante".
La nomina di Paola Concia sul tema dell'educazione alle relazioni era stata fatta dallo stesso Valditara. Il ministro dell'Istruzione però era stato immediatamente ripreso dagli stessi colleghi della maggioranza. Esponenti di FdI, Lega e FI avevano mal digerito la nomina, tant'è che ne hanno chiesto le dimissioni.
"Dire che il ministro Valditara debba revocare la nomina di Paola Concia è scontato, giunti a questo punto in assenza di dietrofront, mi aspetto le sue dimissioni immediate, poiché inadeguato in quanto ha dimostrato platealmente un gigantesco complesso di inferiorità culturale", aveva scritto in un post il consigliere regionale emiliano-romagnolo della Lega, Matteo Montevecchi.
Dal partito di Giorgia Meloni era arrivato il verdetto: "Non siamo d'accordo con la nomina", mentre dal Carroccio: "No a nomi divisivi".
Il nome di Concia era inviso a buona parte della maggioranza perché con un passato nella sinistra ed un presente come attivista Lgbt. Dopo lo scoppio del caso, quest'ultima aveva dichiarato: "Bisogna avere pazienza, domani avranno altro su cui vomitare odio", mentre poi sulla scelta del ministro: "Lo capisco", ringraziandolo "per la fiducia". L'ex deputata ha poi attaccato "gli ambienti massimalisti della destra e della sinistra".
Saltano anche i nomi di suor Monia Alfieri e dell’esponente del Popolo della famiglia, Paola Zerman. “Nel suo svolgimento concreto si continuerà il dialogo con le associazioni rappresentative dei genitori, dei docenti e degli studenti", precisa il ministro.
"Siamo soddisfatti dalla retromarcia", ha commentato l’associazione Pro Vita e Famiglia che si era unita al coro unanime del centrodestra riguardo la nomina. Nell'appello, sostenevano come "il problema non è la persona ma la visione politica della Concia sui temi della famiglia, della filiazione e della libertà educativa dei genitori radicalmente incompatibile coi valori della stragrande maggioranza degli elettori che hanno votato i partiti che sostengono il Governo Meloni”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia