28 Novembre 2023
Fonte: lapresse.it
Dl Giustizia, sì del Cdm alle pagelle per la valutazione dei magistrati, mentre l'inserimento dei test psico-attitudinali per l'ingresso in magistratura non compare nei decreti legislativi approvati. Il primo decreto riguarda le regole per accedere in magistratura e le valutazioni in merito alla professionalità dei magistrati (indipendenza, imparzialità, produttività, laboriosità) Il secondo invece, mette in atto una stretta alla disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili. Sfuma quindi, l'ipotesi emersa ieri mattina, in seguito alla riunione preparatoria del Consiglio dei ministri, sui test psico-attitudinali. La cosa aveva creato non poche polemiche tra gli addetti ai lavori.
Se un magistrato viene giudicato positivo o negativo, diminuiscono le ipotesi di dispensa dal servizio, con delle penalizzazioni economiche e di carriera. Attualmente, successivamente a una valutazione negativa, il magistrato aveva bisogno obbligatoriamente di una valutazione positiva per non essere escluso dalla magistratura. Con la riforma, la valutazione può essere data anche 'non-positiva', che differentemente da quella negativa, permette al magistrato di rimanere in magistratura con tali cambiamenti: rivalutazione dopo un anno e perdita dell'aumento di stipendio e progressione di carriera.
Secondo quanto previsto, prima dei dieci anni di effettivo servizio della giurisdizione, i magistrati non potranno essere collocati fuori ruolo. Inoltre, nei casi in cui non si abbia avuto incarichi presso istituzioni di particolare rilievo, necessitano tre anni di esercizio prima di un nuovo collocamento fuori ruolo, se la prima funzione ha avuto un tempo superiore a cinque anni. Il numero massimo di magistrati collocati fuori ruolo è stato ridotto a 180 per la magistratura ordinaria. L'elemento preclusivo introdotto riguarda la scoperta dell'ufficio di provenienza. Qualora la toga venisse chiamata ad andare fuori ruolo, potrebbe al contrario, essere 'trattenuta' in caso in cui l'ufficio giudiziario fosse in carenza di organico.
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